In seguito ad una riunione su piattaforma “Teams”, desidero scrivere a nome dei comitati di docenti precari che rappresento (docenti per la meritocrazia e comitato #equoconcorso).
Accogliamo con grande favore l’ingente investimento che il governo si appresta a varare nei confronti della scuola. In una prima bozza del piano nazionale si parla di “riforma del sistema di selezione del personale scolastico che, attraverso un intervento normativo, modifichi le attuali procedure concorsuali per integrarle con periodi di formazione e di prova ai fini dell’assunzione del personale scolastico (docenti e dirigenti)”.
Come già proposto dal nostro comitato e da altri gruppi di docenti, congiuntamente a numerosi genitori (desiderosi di avere quali educatori per i propri figli personale selezionato seriamente), da tempo si sostiene la necessità di un percorso formativo, selettivo, per l’immissione in ruolo dei docenti (parallelamente allo svolgimento dei necessari e sacrosanti concorsi). Un percorso sulle orme della vecchia SSIS, che aveva anche valore concorsuale, che possa selezionare e formare i docenti durante il percorso di studi e che garantisca l’immissione in ruolo di personale preparato a 360 gradi, possibilmente anche giovane e capace di portare nuova linfa alla scuola italiana, oltreché abile a svecchiare il contesto-classe italiano.
È assolutamente impensabile, infatti, appoggiare chi propone squalificanti “sanatorie” che immetterebbero in ruolo docenti solo sulla base dell’anzianità di servizio, durante la quale non è stata mai fatta un’adeguata verifica delle conoscenze e competenze proprie del ruolo ricoperto.
In ultima istanza rammentiamo che la Costituzione dice chiaramente che per l’accesso al ruolo, la strada è quella del concorso (art. 97).
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