Home I lettori ci scrivono Io, docente di sostegno, non voglio lasciare la famiglia per il ruolo

Io, docente di sostegno, non voglio lasciare la famiglia per il ruolo

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Carissimo Ministro Bianchi,
Mi chiamo Kinga Maria e sono una docente, laureata e specializzata nel sostegno, da quindici anni vivo in Italia e precisamente a SIDERNO provincia di Reggio Calabria, sposata con tre figli di 13, 10 e 6 anni,
cittadina Italiana. Da quando sono in Italia non faccio altro che studiare. Mi sono laureata e, finalmente, con grande sacrificio e studio (e con nottate passate sui libri) sono riuscita ad entrare nel V° ciclo e specializzarmi nel sostegno. Dopo aver superato il test d’ingresso, sostenuto una prova pratica ed una orale, finalmente ho iniziato il corso; ho superato dieci esami, ho preparato 9 project work, un prodotto multimediale, ho svolto 175 ore di tirocinio complessivi tra diretto e indiretto e una tesi finale. Dopodiché
nelle graduatorie, molto probabilmente, sarò anche superata dagli specializzati in Romania o in Spagna.

Con grande stupore ho letto di un provvedimento che prevede l’assunzione straordinaria dalla prima fascia delle GPS (Graduatorie Provinciali Supplenze). Naturalmente questo provvedimento premia chi ha fatto
domanda al Nord. In Calabria pur essendoci centinaia di cattedre sul sostegno in deroga, (da assegnare poi ai supplenti), sull’organico di diritto ce ne sono 39 e solo queste saranno disponibili per il ruolo, (forse, in quanto ancora non c’è nulla di preciso e chiaro). Gentile Ministro Le chiedo: perché mi costringe ad andare al Nord per il ruolo? Io voglio vivere in Calabria!!!

Dove ci sono i miei affetti, la mia famiglia, la mia casa, i miei figli bene inseriti nella comunità scolastica e sociale. Perché devo essere penalizzata in quanto madre di tre figli? Fossi stata single forse sarei andata al nord e avrei pagato 700-800 euro d’affitto. E poi vi lamentate che i giovani non si sposano e non procreano. Perché non trasformate le cattedre in deroga in
cattedre di diritto? Comunque poi dovete sempre pagare i supplenti per queste cattedre, con grande disagio per gli alunni con disabilità, che ogni anno cambiano insegnante quindi senza continuità didattica.

Perché penalizzare i diversamente abili e le madri meridionali? Perché questa ingiustizia? Perché volete svuotare il sud e costringere le famiglie a trasferirsi al Nord? Mi chiedo e Le chiedo quale disegno perverso c’è dietro queste decisioni assurde? Per essere insegnanti di ruolo, in Italia, quanti concorsi e quanti esami si devono superare?

Signor Ministro, sicura e certa che mai nessuno mi risponderà, Io Kinga Maria e centinaia di specializzati meridionali sul sostegno, Le auguriamo buon lavoro e cordiali saluti.

Kinga Maria Stupecka