A giorni partirà la valutazione esterna della scuola, ma per carenza di risorse verranno “giudicati” solo 390 istituti, anziché gli 8-900 previsti.
Le visite, come è noto, saranno effettuate dai «Nuclei esterni di valutazione», i Nev, composti da un ispettore ministeriale e due esperti, uno proveniente dalla scuola e uno dal mondo della ricerca o dell’ingegneria gestionale. In tutto i nuclei formeranno un pool un centinaio di persone di cui solo 51 sono gli ispettori del Miur.
Ogni “team”, conferma Il Sole 24 Ore, dovrà osservare e “ispezionare” fino a un massimo di otto scuole, mentre i 390 istituti (di cui 20 paritari) oggetto di visite esterne (poco più del 4% delle oltre 8mila scuole italiane) saranno estratti a sorte, e verranno avvisati una settimana prima dell’arrivo dei Nuclei.
La valutazione esterna è coordinata dall’Invalsi, assieme all’Indire, ed è, nei fatti, il secondo step del piano complessivo di valutazione della scuola e dalla direttiva ministeriale.
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Dopo il “Rapporto di autovalutazione”, il famoso «Rav», ora si passa al feedback esterno: «Stiamo rispettando i tempi – sottolinea Carmela Palumbo, dg per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Miur -. L’obiettivo è aiutare le scuole a migliorarsi. Certo, quando avremo a disposizione gli ispettori in più previsti dalla legge 107 aumenteremo il numero di istituti da visitare».
Ma cosa faranno, in concreto, ispettori ed esperti esterni? «Studieranno i Rav e tutti i documenti che la scuola vorrà mettere a disposizione – spiega la numero uno dell’Invalsi, Annamaria Ajello. Ci saranno, poi, colloqui con presidi, prof, genitori e studenti. La “pagella” sarà restituita solo all’istituto, non sarà quindi pubblica. E non si daranno premi o sanzioni». L’altro passo è il coordinamento con la legge 107. E sarà necessario anche un affiancamento continuo delle scuole per non lasciarle sole con i loro problemi.
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