Home I lettori ci scrivono ITP e laurea triennale. E i diritti acquisiti?

ITP e laurea triennale. E i diritti acquisiti?

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Mala tempora currunt per i docenti ITP. Tutti coloro i quali non sono in possesso, al minimo, di una laurea triennale, saranno tagliati fuori dall’insegnamento.

Ci sono attualmente supplenti ITP non forniti di laurea triennale, alcuni senza i 24 CFU, ma che sono in graduatoria per effetto dei diritti acquisiti, perché già in graduatoria, ante legge Renzi che ha previsto i 24 CFU, la cosi detta Riforma La Buona Scuola n. 107 del 13/7/2015.

Tutti coloro che non avevano mai prodotto domanda di supplenza, dopo l’emanazione della Legge 107/2015, furono, quindi, obbligati, se volevano partecipare alle graduatorie di supplenze, a conseguire i 24 CFU.

Adesso, sembra, che il principio giuridico dei diritti acquisiti sia completamente tramontato. Dico, sembra, perché non è scritto esplicitamente, ma non è nemmeno previsto in nessun articolo delle nuove forme di accesso all’insegnamento. Resta solo quest’anno 2024 ai docenti ITP senza laurea, come anno di transizione o straordinario, per accedere ai ruoli tramite superamento concorso o concorsi, perché grazie all’UE e al PNRR, i concorsi saranno due.

Chi non supererà nessuno dei due concorsi e non avrà la laurea si potrà scordare l’accesso alle GPS, perché non è, non sarà più previsto fare riferimento ai diritti acquisiti.

Ma voglio vedere quanti sono in possesso della laurea che potranno infoltire le graduatorie GPS per le eventuali supplenze.

Quindi, de profundis ai diritti acquisiti. Nessuno ne parla a nessuno interessa. Il Ministero e le forze politiche non sanno nemmeno di cosa si parla e tutto va bien, madame la Marquise.

Se le supplenze ogni anno vengono valutate in circa 200.000, con le nuove norme cervellotiche dei nuovi CFU, 60, 30 di un tipo ovvero 30 di altro tipo, 36 per completare i 24, per i prossimi anni ci saranno 300.000 supplenze.

Lancio un appello dirompente a tutti i supplenti BOICOTTATE I 60, 30 36, CFU. Oltretutto ci vuole circa un anno in più di studi e circa 3.000 euro di spesa universitaria che serve solo a finanziare le Università e non servono a nulla. Se nessuno consegue i 60 CFU, che succede? Chiudiamo il MIM? E le relative scuole? BASTA SOLO LA LAUREA PER INSEGNARE e un concorso specifico con scritto esteso, così si valuta, se oltre le competenze CULTURALI universitarie, si sa ancora scrivere in italiano. COME ERA UNA VOLTA.

Giovanni Cappuccio

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