Categorie: Alunni

L’alternanza scuola-lavoro è una forma di sfruttamento del lavoro minorile?

A destare stupore e, insieme, scandalo, è un altro aspetto della riforma con cui il governo ha scelto consapevolmente di “rottamare” la scuola, la formazione e l’istruzione, peraltro proseguendo con coerenza sulla linea dei precedenti governi di centro-destra e di centro-sinistra.

Il Fatto quotidiano esamina l’indirizzo che ha preso la nostra scuola che guarda più agli aspetti utilitaristici che non a quelli più squisitamente formativi e culturali. 

I continui tagli dei finanziamenti destinati alla cultura e all’istruzione – tagli coerenti con il paradigma neoliberista e con l’assunzione del momento economico come unica sorgente di senso – rispondono essi stessi a questo programma politico di annichilimento della formazione come momento etico, opportunamente mascherato dietro le leggi anonime dell’economia.

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

{loadposition bonus}

È, dunque, del tutto coerente con questa dinamica, scrive Il Fatto,  che la neo-orwelliana riforma detta della “buona scuola” ha introdotto un aspetto sul quale troppo poco si è insistito. Ed è questo: i commi dal 33 al 41 prevedono l”alternanza scuola-lavoro’.

In concreto, i minorenni dovranno per legge lavorare gratis per 200 ore nelle aziende se frequentanti i licei, e 400 ore se frequentanti gli istituti professionali. Sarà il dirigente scolastico a individuare le imprese disponibili all’attivazione di percorsi di alternanza e a stipulare apposite convenzioni.

L’alternanza, conclude l’articolo, si farà in azienda, di modo che i giovani si abituino a quel mondo aziendale sul quale la scuola stessa è sempre più massicciamente modellata e che diventa paradigma universale delle esistenze esse stesse aziendalizzate. L’alternanza potrà essere svolta durante la sospensione dell’attività didattica, anche con la modalità – ancora con gergo neo-orwelliano- dell’“impresa formativa simulata”.

Si tratta, è evidente, dell’introduzione di nuove forme di lavoro coatto minorile, di pura estorsione di pluslavoro peraltro non retribuito. Ritorna la corvée, peraltro ai danni dei minorenni, un po’ come con lo stage, che è anch’esso una forma di volgare sfruttamento del lavoro di giovani per di più umiliati dall’ossequiosità che è loto richiesta.

Definire criminale la “alternanza scuola-lavoro” come sfruttamento del lavoro minorile significa, in fondo, essere ancora politicamente corretti.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Ministro Valditara: “Meno dinosauri, più Rinascimento e più Risorgimento”

Sulla questione dei programmi di storia nella scuola primaria, il ministro Valditara non demorde: intervenendo…

19/05/2024

Ansia e carichi lavoro

Non saprei dire se gli studenti di oggi (o molti di loro) siano ansiosi e…

19/05/2024

Piano Estate, entro il 24 maggio invio delle proposte progettuali tramite il nuovo sistema informativo SIF2127

Mancano pochi giorni per inoltrare le istanze per l’adesione al Piano Estate, riferito all’anno scolastico…

19/05/2024

Chat Gpto e intelligenza artificiale: perché i docenti devono prendere familiarità con questi strumenti?

ChatGpt è un tipo di sistema di intelligenza artificiale progettato per comprendere e generare linguaggio…

19/05/2024

Bullismo e cyberbullismo, perché bisognerebbe fare prevenzione scuola? Quali sono i compiti dei docenti?

La prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola è essenziale per garantire un ambiente…

19/05/2024