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L’estero dei cervelli fuggiti

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Però queste sarebbero stime al ribasso, perché secondo altri dati il numero di connazionali all’estero è circa il doppio rispetto ai dati ufficiali. La maggior parte degli emigrati si trova in Germania e in Regno Unito, ma anche in Sudamerica e negli Stati Uniti.
E proprio in questo contesto si è inserito un articolo del belga Kurier che dà la parola a Maurizio Molinari, 34 anni e cieco dalla nascita che da molti anni vive e lavora a Bruxelles, con piena soddisfazione, come giornalista e traduttore.
«Quasi ogni giorni i miei amici mi chiedono come trovare un lavoro in Belgio», ma lui, per colpa della sua disabilità, in Italia non aveva speranze di trovare un lavoro.
«A Bruxelles ho abbastanza lavoro», ha detto Molinari, che ha lavorato anche per la BBC. Se trovasse un lavoro dignitoso in Italia, tornerebbe subito a casa, ma si tratta solo di un’utopia, per questo motivo vede Londra come prossima meta.
«Il problema non è che i giovani vadano all’estero, ma che nella maggior parte dei casi non possano tornare indietro», ha detto il sociologo Ilvo Diamanti. L’Italia non offre nessuno stimolo affinché queste persone tornino nel loro paese, che perde così l’Elite del futuro.
A causa del tasso di disoccupazione record negli ultimi anni sono circa 400 mila i laureati che hanno lasciato l’Italia. Secondo uno studio condotto da Aire circa l’80% degli intervistati hanno dichiarato che in futuro pensano di abbandonare l’Italia per mancanza di prospettive.
Chi invece cerca di essere intraprendente verrà sempre ostacolato dalla burocrazia italiana. «Mi sento come se fossi stato cacciato dal mio paese», ha detto un altro giovane fuggito dall’Italia, Giacomo Segantini al Kurier.
In Italia la percentuale dei poveri è raddoppiata dal 2007 al 2012 passando da 2,4 a 4,8 milioni. La disoccupazione tra i giovani tra i 15 e i 24 anni è al 40%. Sindacati e lavoratori a tempo determinato si lamentano di una «situazione drammatica». Attualmente in Italia sono 3.190.000 le persone senza un lavoro, mentre i lavoratori part- time sono circa 2,5 milioni.