Home Didattica L’insegnante è la “piattaforma”

L’insegnante è la “piattaforma”

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Il prof sulla via del tramonto, mentre all’orizzonte sorge la piattaforma applicate alla didattica, così come annunciato dagli esperimenti dei massive open course online (Mooc).

In tale contesto la digitalizzazione era mirata ad una trasposizione del contenuto basic delle lezioni frontali dentro le università (private, americane), mentre oggi si passa a piattaforme tematiche monodisciplinari, con contenuti co-progettati dai potenziali fruitori, in cui il modello di business si incrocia con la gamification.

«Siamo nati in una classe di recupero di una seconda liceo scientifico, in provincia di Trento, a novembre 2013», riporta Il sole 24 proponendo le parole di un co-fondatore del metodo, e  «Il preside voleva che la qualità media degli alunni aumentasse, oltre la retorica delle eccellenze: abbiamo quindi sviluppato l’idea di una piattaforma dedicata alla matematica. Per tre mesi, una volta a settimana, con la presenza della professoressa in aula, facevamo lezione sperimentando insieme ai dieci studenti del corso i contenuti, riscrivendoli».

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

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Il risultato è una matematica diversificata su tre livelli, spiegata con esempi concreti tratti dalla vita quotidiana, riscritta con parole da ragazzi per ragazzi. Amo partire dalla teoria, dalla formalizzazione, ma non per tutti è così. Non esiste un modo giusto per imparare, né per insegnare, la piattaforma può anche essere usata come libro di testo ma ha una potenza didattica che nessun testo possiede».

Si tratterebbe dunque di una sorta di riscoperto gioco con cui sfidare gli amici a colpi di equazioni, entrare in classifica con altre classi e città, passare al livello successivo dopo aver risolto l’esercizio assegnato: elementi di progettazione del videogioco che entrano nella didattica e la applicano alla materia considerata più ostica per gli alunni (e gli adulti).

Per l’Indice economico elaborato dalla Commissione Europea, su mille laureati italiani dai 20 ai 29 anni solo tredici hanno preso la pergamena in materie scientifiche, ingegneristiche, tecnologiche, matematiche. Le famigerate STEM.

«L’argomento che riscuote più successo sono le equazioni lineari, mentre lo studio di funzione resta la bestia nera», mentre viene rinominato il freemium della piattaforma “all you can learn”: gratuità per 15 giorni, poi resta visibile solo il 20% dei contenuti.

Il docente si limiterà a computare le tabelline di analisi delle performance degli alunni: «L’insegnante è chiamato a stimolare discussioni, sollecitare le domande: la sfida è sviluppare metodi collaborativi per valorizzare la condivisione di conoscenza, per realizzare il sogno di una scuola per ciascuno».

Anzichè un mentore, il docente come facilitatore, disposto a mettersi in gioco nel blended learning, l’apprendimento misto, tra lezione frontale e tecnologia.