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La crisi non risparmia i giovani, uno su cinque non studia nè lavora

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I dati Istat confermano in pieno il periodo di grave crisi in cui versa il nostro Paese. Che non risparmia i giovani: tanto che uno su cinque, tra i 15 e i 29 anni, non studia nè lavora. Il dato, contenuto nel primo Rapporto sulla coesione sociale, realizzato con il ministero del Lavoro e l’Inps, è davvero significativo: in base a quanto pubblicato dall’istituto nazionale di statistica, il 21,2% dei giovani, infatti, non è impegnato nello studio, nel lavoro o in corsi di formazione. Si tratta di un numero di cittadini con meno di trent’anni non proprio trascurabile: oltre due milioni di persone. L’Istat ha anche tracciato un quadro demografico: la maggior parte degli inoccupati sono dei giovani che l’istituto di statistica definisce ragazzi Neet, ‘not in education, employment or training’.
In maggioranza si tratta di donne ed oltre la metà vive al Sud. Nella fascia 15-24 anni, in particolare, sempre secondo l’Istat i Neet sono il 18,3%, mentre tra i 25 e i 29 anni la quota sale al 26,3%. Tra gli uomini, nel complesso, sono il 18,2% (in totale 888.0000 persone) e tra le donne il 24,4% (pari a 1,155 milioni).
Oltre la metà dei giovani che non studiano nè lavorano vive nel Mezzogiorno: 1,192 milioni di persone, pari al 30,3% (il 27,4% tra gli uomini e il 33,3% tra le donne). Al Centro invece i Neet sono 285, pari al 16,1%, mentre al Nord sono complessivamente 566 (il 14,5%). Per i giovani inoccupati del Meridione è l’ennesima conferma che spostarsi oltre il Po comporta il doppio delle possibilità di riprendere a studiare o, più probabilmente, trovare il sospirato lavoro.