Didattica

La cultura dei Maker nella vita scolastica

La cultura dei Maker si sta facendo strada nella vita scolastica.

Si tratta di un modo di apprendere legato alla valorizzazione del Fare e del Pensare; è un approccio che cambia le regole e rivede i ruoli portando a ragionare per progetti e non per discipline, in una scuola in cui alunni e insegnanti si pongono a pari livello, privilegiando creatività e collaborazione.

Gli obiettivi di un corso Making possono essere:

  1. Progettare e realizzare lezioni e progetti di “didattica del fare”, per sviluppare l’intelligenza spaziale (Recognizing Spatial Intelligence), ovvero la capacità di comprendere, muoversi e progettare nello spazio tridimensionale, reale e simulato. In particolare con l’utilizzo di software per il disegno in 3D e della realtà virtuale/aumentata gli studenti possono potenziare competenze e abilità trasversali fruibili in ambiti diversi.
  2. Far appassionare bambini ed educatori di tutte le età alla logica e alle scienze attraverso il gioco e la tecnologia (aperta e low-cost), facendoli interagire e contribuire secondo le proprie capacità creative e intelligenze al lavoro di gruppo, con forti impatti sui bambini con Bes.
  3. Appassionarsi alla Robotica creativa, dove l’oggetto viene “pensato”, “creato” e “progettato” dallo studente, per poi essere costruito, programmato e se necessario stampato in alcune sue parti con la stampante 3D.
  4. Usare la stampa 3D, che unitamente alla scheda Arduino, può essere un potente strumento di apprendimento che abilita e impegna gli studenti – e li ispira ad essere gli inventori e gli innovatori di domani.

L’inserimento nel programma didattico di attività di tipo “Maker” è in grado di potenziare lo sviluppo delle competenze logico-matematiche, scientifiche, linguistiche, e soprattutto di far emergere le meta-competenze e le soft-skills. Questa modalità di lavoro può incoraggiare gli studenti a un approccio più partecipativo e coinvolgente.

Aldo Domenico Ficara

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