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La Ferrari del futuro? Passa per le scuole di design

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Gli studenti del lontano Oriente hanno veramente una marcia in più: la conferma è arrivata qualche giorno fa, in occasione del premio “Ferrari World Design Contest”, il concorso che ha coinvolto 50 scuole e università di tutto il mondo contando sull’apporto di Autodesk, azienda che realizza software di progettazione e disegno.
Ad imporsi nell’affascinante competizione sono stati tre studenti della scuola di design Hongik di Seul: il loro nuovo modello di Cavallino Rampante, chiamato “Eternità”, ha soddisfatto tutti. Ad iniziare dalla commissione dei tecnici che dovevano giudicare i prototipo. Gli studenti, Kim, Ahn, Lee, il più grande dei quali ha 25 anni, hanno interpretato ottimamente la richiesta della casa costruttrice modenese di disegnare una hypercar dotata di tecnologie e materiali di ultima generazione, estrema nella sua architettura, nello stile e nelle performance. Dopo aver affrontato una prima fase di ricerca di stile 2D, i giovani designer hanno realizzato i modelli sia in 3D che un modello fisico in scale 1:4.
La premiazione si è svolta all’interno della pista di Fiorano modenese, dove la Ferrari “collauda” le automobili che poi correranno sui circuiti del Gran Premio, alla presenza tra gli altri del pilota Fernando Alonso, del direttore del Centro stile dell’azienda, Flavio Manzoni, del presidente del gruppo Pininfarina, Paolo Pininfarina, e dell’ad di Ferrari, Amedeo Felisa.
Secondo il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, la riuscita del premio dimostra che “è fondamentale avere le finestre di Maranello aperte sul mondo: abbiamo raccolto un numero altissimo di idee e di proposte. La forza della Ferrari – ha aggiunto – è un grande radicamento nel territorio; siamo forse l’unica azienda automobilistica tutta chiusa dentro il nostro recinto: dalla fonderia fino alle vetture pronte ad essere spedite nel mondo. Tutto il ciclo produttivo avviene a Maranello. Tenere le finestre aperte” significa essere disposti a ricevere sempre nuove “idee, fornitori, centri di ricerca, università e scuole di design“.