Home I lettori ci scrivono Le assegnazioni provvisorie vanno al personale di ruolo

Le assegnazioni provvisorie vanno al personale di ruolo

CONDIVIDI

Ai gentili colleghi precari che da settimane inviano lettere di protesta alle testate e ai siti che si occupano di scuola per rivendicare il diritto di lavorare sui posti in organico di fatto rimasti dopo il piano immissioni in ruolo, faccio notare che nessuna legge li salvaguarda, anzi l’ordinanza 6744 del 21 dicembre 2015 di un giudice del lavoro brindisino così recita: alla luce del quadro normativo e regolamentare disciplinante la materia, deve concludersi ritenendo che i posti disponibili entro il 31 dicembre debbano essere assegnati prioritariamente al personale di ruolo e solo all’esito, al personale supplente, essendo coerente con tale impostazione anche il CCNI laddove stabilisce che i posti utili alle assegnazioni provvisorie sono quelli risultanti dal quadro complessivo delle disponibilità, ed eventuali successive modificazioni ed integrazioni da predisporsi per ogni provincia(v. art. 1 comma 5 CCNI concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed A.T.A. per l’anno scolastico 2015/2016)

Da nessuna parte c’è scritto che quei posti spettano ai precari Gae. E se umanamente possiamo capire, non possiamo però accettare questo continuo martellamento mediatico a danno di chi ha partecipato al piano assunzioni.

E’ proprio perché sapevamo di non avere nessuna tutela che con la morte nel cuore abbiamo prodotto la fatidica domanda: perché la possibilità di rimanere senza lavoro era inaccettabile e cosa significasse lo avevamo già sperimentato nel 2009/2010 quando con la riforma Gelmini, in alcune province, tutti i posti in organico di fatto furono fagocitati dalle assegnazioni provvisorie e dagli utilizzi, tanto che per farci comunque mantenere la nostra posizione in graduatoria si arrivò al famoso decreto 101 meglio conosciuto come “salva precari”.

Be’ , cari colleghi, quel decreto salvò solo alcuni dalla disoccupazione: molti di noi rimasero senza lavoro e capirono cosa significa sprofondare in un baratro, rimanerci per moltissimi mesi e poi iniziare una lenta risalita. Dopo anni in cui occupavano cattedre orario complete, infatti, si riprese a lavorare su spezzoni di poche ore.

Adesso voi che non avete prodotto domanda chiedete delle tutele che noi allora non avemmo. E noi non avevamo scelto di rimanere ad attendere in GAE, come avete fatto voi … Quello che vi è dovuto è il ruolo, quando sarà il vostro turno, e quello nessuno potrà levarvelo, ma non potete pretendere di continuare a lavorare sotto casa, quando chi ha scelto di fare domanda di assunzione è stato catapultato lontano dai propri affetti.

Detto questo, mi auguro con tutto il cuore che questa inaccetabile guerra tra poveri finisca al più presto. Ricordate sempre che non siamo noi i nemici a cui rivolgere il vostro astio, ma chi ci ha messo TUTTI con le spalle al muro.