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Le irresponsabilità politiche sulla scuola italiana

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Assistiamo all’ennesimo atto di irresponsabilità politica che sta calando sulla scuola italiana. Nonostante i pareri sfavorevoli di illustri e competenti scienziati che invitano a non abbassare la guardia sul fronte sanitario e si dichiarano fortemente avversi alla apertura generalizzata sulla scuola,
assistiamo all’ennesimo atto di arroganza che potrebbe avere serie conseguenze sulla salute pubblica nazionale.

La politica ha deciso: nelle zone gialle a arancioni per la scuola è liberi tutti, con presenza al 100% in classe nelle scuole di ogni ordine e grado.
Si tratta di una decisione sconcertante che mostra ancora una volta lo scarso rispetto dei vari governi verso la istituzione scolastica. E’ una decisione che non si basa si elementi obiettivi, ma solo su fattori emozionali e di opportunità politica. Il governo parla di rischio ragionato,…ma vi rendete conto. Si mettono pure a sperimentare.

Vi risulta sia stato risolto il problema dei trasporti? Assolutamente no!!!!
Vi risulta sia stato risolto il problema delle classi pollaio? Neanche per sogno!!!
Vi risulta che sarà rispettato il criterio delle distanze e della sicurezza nelle aule, con spazi didattici adeguati? Non pervenuta!!!
Vi risulta che siano stati predisposti spazi per attività didattica all’aperto? Non contemplata!!”
Vi risulta che sia stata attuata una seria politica per recupero degli stabili dismessi e adeguamento funzionale degli stabili in uso? Anche qui, amaramente, rispondiamo di no!!!
Vi risulta sia stato completato il ciclo di vaccinazione per docenti, studenti e personale scolastico? La risposta è sempre la stessa, no!!!

Ma allora ci troveremo dinnanzi uno scenario allucinate: gli studenti saranno ammassati in aule di ridotte dimensioni dove il criterio del distanziamento + mascherina non potrà essere rispettato. La scuola per sua natura è un luogo di aggregazione, come tale è fortemente esposta al rischio contagio, soprattutto se ci riferiamo a classi numerose ospitate in spazi angusti; per non parlare della sicurezza antincendio che gli illustri politici si sono scordati, ma che inevitabilmente, in termini generali di
rischio va a sommarsi con il distanziamento.

Ma d’altronde non potevamo aspettarci di più; è tanta la delusione per l’operato del Ministero che non ha dato risposte importanti e operative.
Solo annunci roboanti ai quali non è seguita una seria politica del confronto con chi in classe entra ogni giorno, studenti e docenti. Mi chiedo con quale coraggio si parli di contrasto alla dispersione scolastica, lotta alle disuguaglianze, inclusione; sentire simili parole da chi ha un comportamento inaccettabile, fa accapponare la pelle.
Poi sommiamoci le poche risorse europee destinate a scuola e sanità ed il tutto si lega: non esiste un progetto di rilancio della centralità della scuola italiana, progetto serio, ragionato e condiviso.

Giampaolo Bullegas

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