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Le madri influenzano studi e lavoro dei figli, nel 30% s’impongono. Grave errore: dovrebbero rispettare le loro attitudini

La scelta delle scuole superiori e del dopo-diploma risulta per molti giovani assai complessa. A volte la decisione è molto sofferta. E non di rado si arriva a sbagliare, quasi sempre perché la decisione dello studente è fortemente condizionata da altri. In particolare dalla famiglia, soprattutto dalla madre, che anziché assecondare le predisposizioni e aspirazioni del ragazzo, impone le proprie. Sull’influenza esagerata dalla mamma c’è ora anche una conferma statistica: si tratta di una ricerca condotta sul “Quality working” da Daniele Marini e presentata il 23 settembre all’assemblea generale di Federmeccanica svolta a Roncade, in provincia di Treviso. Ebbene, dallo studio è emerso che per il 31,9% degli italiani fra i 18 ed i 34 anni la scelta scolastica è stata condizionata “in modo preponderante” dalla madre, figura che nel 25,4% dei casi avrebbe inciso in modo determinante anche nella scelta del lavoro.

In generale, il 24-30% di coloro che hanno espresso il loro giudizio sui percorsi intrapresi dai giovani a livello scolastico ha avvertito un condizionamento più o meno forte da parte dei componenti della famiglia.

Tuttavia, va dallo studio è emerso anche che il “peso” dei padri nella decisione del corso di studi e del post maturità risulta assai più ridotto, con quote corrispondenti dell’11,4% e del 13,4%.

Sempre della ricerca risulta che la preponderanza della volontà delle madri sui percorsi d’istruzione e professionali dei figli è una tendenza che si è venuta a caratterizzare negli ultimi decenni: gli over 65 intervistati, infatti, hanno spiegato che invece la figura paterna fu determinante circa in un’occasione su quattro sia per le scelte scolastiche sia per quelle lavorative.

È assai probabile, quindi che se oltre la metà dei 13enni italiani oggi opta per il liceo (nel Lazio si sfiora il 70%!) pur non essendo convinto, tanto da dovere poi cambiare “in corsa”, a spingerli verso la decisione potrebbero essere proprio i familiari: una intromissione che in certi casi può risultare anche determinante ai fini dell’abbandono dei banchi di scuola da parte dei giovani, andando in questo modo probabilmente ad incidere sui dati di dispersione scolastica ancora troppo elevati in Italia, per non parlare del record di Neet.

A confermare la scelta del liceo sempre più gettonato è stato anche il Focus “Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2023/2024”, pubblicato dal Ministero giusto ieri, che contiene i dati aggiornati all’inizio dell’anno scolastico in corso.

Per agevolare le scelte degli studenti del triennio finale delle superiori, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha predisposto, grazie ai finanziamenti del Pnrr, le nuove figure dei docenti tutor e orientatori, il termine della cui formazione è previsto proprio entro oggi: la doppia figura agirà per agevolare il più possibile dei percorsi formativi personalizzati, per ogni studente inizialmente del triennio finale delle superiori, finalizzati a raggiungere degli obiettivi in linea con le proprie possibilità, capacità e inclinazioni. Sarebbe bene che ciò avvenisse al più presto anche per il biennio finale delle scuole medie e in quello iniziale delle superiori.

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Va ricordato, infine, che su questi argomenti ‘La Tecnica della Scuola’, ente formativo riconosciuto dal dicastero dell’Istruzione e del Merito, propone il corso “Dai nuovi moduli di orientamento all’e-portfolio nella scuola di primo grado“, in programma dal 2 ottobre, a cura di Giovanni Morello e Aluisi Tosolini.

Alessandro Giuliani

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