
La Lega è all’attacco: nel libro di testo adottato in un liceo del modenese si parla, in un testo in inglese, di “una delle peggiori politiche di Salvini”. La frase rivolta all’attuale ministro dei Trasporti ex ministro degli Interni è stata segnalata e non è passata inosservata.
Sasso: “Si è superato ogni limite”
“Basta con la becera propaganda nei libri di scuola. Ultimo caso è quello di un libro che descrive Matteo Salvini come il ministro dalle ‘peggiori politiche’. Chi stabilisce questo? Si è superato ogni limite: presenterò un’interrogazione parlamentare per denunciare questi fatti indegni”. Così il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Scienza, Cultura e Istruzione che ha postato sui social e divulgato la foto della pagina del libro di testo in questione.
“Sono sempre più numerosi i casi di docenti e dirigenti scolastici che consentono, se non proprio promuovono, libri di testo sfacciatamente di parte e pregni di propaganda politica. Per noi tutto questo è intollerabile: ci opporremo in ogni modo contro questa manipolazione dei nostri studenti”, continua, come riporta Ansa. Sasso sta invitando gli utenti dei social a inviargli altri casi simili.
Latino alle medie, Salvini a favore
Il ministro Salvini proprio oggi ha detto la sua sull’annuncio del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in merito alle Nuove Indicazioni Nazionali del primo ciclo. Il leader della Lega ha sottolineato l’importanza di studiare le radici culturali italiane, scagliandosi contro un’iniziativa di una scuola veneta.
L’istituto comprensivo in questione ha istituito un corso di lingua bengalese per gli studenti. L’iniziativa nasce dall’intento di mantenere viva la madrelingua tra i giovanissimi.
Ecco il commento di Salvini: “Da sinistra paginate e polemiche per la intelligente decisione del nostro ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, di riportare il latino nelle scuole medie, un insegnamento utile sia sul versante umanistico che sul fronte dello sviluppo delle capacità logiche, come sa chi l’ha studiato”, ha esordito.
“Ci sarà la stessa attenzione e diffusione per quanto accaduto in un istituto con i ‘corsi di bengalese per italiani’? Più che una iniziativa tesa all’integrazione mi pare la solita proposta ideologica, utile – più che ai ragazzi – a qualche professore eccitato da un ‘multiculturalismo’ di maniera. L’integrazione si fa certamente nel rispetto delle identità originarie di ciascuno ma la priorità dovrebbe essere quella di promuovere la cultura italiana e i principi che caratterizzano la nostra società, terreno su cui peraltro c’è parecchia strada ancora da fare. La Lega dice no”, ha concluso.