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Liceo musicale: quale futuro?

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Si è tenuto oggi 7 maggio ad Ancona il seminario sul tema "Liceo musicale: quale futuro".
Il seminario, organizzato dall’IRASE, in collaborazione con la Uil Scuola delle Marche è stato ospitato dal Liceo musicale "Rinaldini" di Ancona, presieduto da Giulietta Breccia coordinatrice della Rete nazionale dei licei musicali e coreutici.
Al seminario è intervenuto Luciano Chiappetta (direttore generale del personale al Miur). Il suo intervento era molto atteso perché proprio il tema del personale docente (ed in particolare il suo reclutamento) è al centro da anni di un accesissimo dibattito.
Il Dg Chiappetta ha sottolineato un aspetto cruciale del liceo musicale, ovvero quello dei costi.
E ciò su due versanti. Il liceo musicale infatti costa moltissimo in primo luogo a livello di istituzione (strumenti, aule, laboratori insonorizzate, organizzazione logistica, manutenzione degli strumenti, loro assicurazione, apparecchiature dei laboratori di tecnologie musicali). In secondo luogo vanno considerati i costi per i docenti. L’insegnamento dello strumento è infatti personale e pertanto alle 27 ore settimanali comuni (lezioni frontali) vanno aggiunte le moltissime ore frutto della personalizzazione dell’insegnamento di esecuzione e interpretazione e musica d’insieme.
Ad esempio una classe prima di 25 alunni comporta un costo ulteriore di 58 ore (le ore di esecuzione ed interpretazione sono infatti personalizzate e quindi vanno aggiunte 50 ore per esecuzione e interpretazione e 8 ore di musica d’insieme perché le due ore di musica d’insieme prevedono la presenza di 4 diversi insegnanti, come asserito dalle indicazioni nazionali).
In realtà il direttore generale Chiappetta tace che l’allegato E del D.P.R. 89/2010 parla di 3 ore di esecuzione ed interpretazione nel primo biennio e non di 2 ore. In alcuni licei musicali negli ultimi anni sono stati infatti assegnati organici corrispondenti a 2 ore docente per ogni studente del primo biennio invece che 3. E questo perché nel luglio 2010, in un incontro tra dirigenti scolastici nei nascituri licei musicali e direttori generali del Miur, si era ventilata l’ipotesi di effettuare le 3 ore di esecuzione e interpretazione utilizzando solo due ore docente, ovvero facendo fare ad ogni studente un’ora di “ascolto”. Tuttavia questa indicazione non è mai diventata neppure “circolare ministeriale” o una “interpretazione autentica” ma è sempre rimasta nell’alveo del non detto. 
Al punto che in molte regioni le ore assegnate sono tre e non due. Con l’evidente rischio di una sostanziale differenza dell’offerta formativa ai diversi alunni a seconda della collocazione geografica del liceo frequentato: 3 ore se a Palermo o Torino, ma 2 ore se altrove. Una situazione assurda che si presta, ovviamente, a ricorsi sia da parte delle famiglie che dei docenti di strumento. 
Eppure la cosa potrebbe essere facilmente risolvibile: basterebbe che il Ministero facesse chiarezza con una normativa cogente che fissi per tutti a 2 o a 3 ore le ore di esecuzione e interpretazione per il primo biennio del liceo musicale.
Un altro tema cruciale è l’articolo 6bis del contratto/ordinanza ministeriale sulle assegnazioni provvisorie e gli utilizzi 2012/2013. Chiappetta al riguardo sostiene con forza – contestato in questo dai docenti presenti in sala – che il 6bis (in particolare comma 8) non può ammettere che insegnino ai licei musicali docenti non in possesso delle caratteristiche definite dall’allegato E. Può invece essere accaduto che il 6bis sia stato scritto male e abbia dato adito a diverse interpretazioni. E chiarisce che di per sé non avrebbero potuto andare ai licei musicali docenti non in esubero e senza i titoli dell’allegato E. A meno che non siano esaurite le richieste di quanti non hanno titolo e vengono dalla A077 delle medie.
Al riguardo il direttore Chiappetta sostiene che in sede di contrattazione proporrà di cambiare il testo ma ricorda anche che al tavolo contrattazione ci sono anche 5 sindacati e la contrattazione è sempre frutto anche di compromesso.
E’ stata inoltre discussa l’ipotesi di un bando nazionale per i docenti supplenti e/o incaricati di esecuzione e interpretazione e musica d’insieme. L’ipotesi cui si sta lavorando è quella di cercare di fornire criteri ed indicazioni capaci di unificare il più possibile i bandi per incarichi e supplenze che devono tuttavia tenere conto anche delle specificità delle convenzioni tra Licei musicali e Conservatori.
Ha chiuso i lavori Massimo di Menna, segretario generale Uil Scuola.