Sulla vicenda della lettera-circolare inviata dalla preside Annalisa Savino ai propri studenti ho invertito la sequenza delle notizie e, praticamente, ho fatto quello che non si dovrebbe fare: ho letto prima la reazione seccata del Ministro (effetto) poi, incuriosito, sono andato a cercare la missiva della Preside (causa) indirizzata ai propri studenti aspettandomi di leggere una sequela di eccessi e di esagerazioni.
Con mia grande sorpresa ho letto invece una lettera sobria, rispettosa, misurata. Una lettera dove veniva citata una frase di Gramsci che credo di aver utilizzato un migliaio di volte nelle mie lezioni, non solo di Educazione Civica; un invito all’accoglienza, all’inclusione e alla mano tesa verso l’altro, anche queste cose dette e ripetute migliaia di volte, anche perché facenti parte della mia programmazione didattica.
Il tutto condito con un invito a non innalzare muri, al confronto e allo stare sempre all’erta perché la libertà non è una roba che si compra nei supermercati.
Allora mi sono detto: “devo aver sbagliato lettera!”. E infatti ho cominciato a inviare mail e messaggi affinché qualche anima pia, o qualche amico o collega, mi facesse la cortesia di inviarmi la lettera originale e non questa irreprensibile lezione di Educazione Civica che ho trovato nei motori di ricerca.
Appena mi verrà inviata vi farò sapere cosa penso della vicenda.
Augusto Secchi
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