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Maestra Laura Bonafede, la dirigente: “Non voglio più l’insegnante nel corpo docente della mia scuola”

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Il caso della maestra Laura Bonafede, sospesa per dieci giorni dall’Istituto Capuana-Pardo di Castelvetrano perché sarebbe stata vicina a Matteo Messina Denaro durante la latitanza del boss mafioso è al centro del dibattito degli ultimi giorni. A commentare la notizia è stato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che nella giornata di giovedì 23 marzo discuterà del caso insieme all’assessore all’Istruzione in Sicilia Mimmo Turano.

Ricordiamo che la docente, che sarebbe stata vicina al criminale nel periodo di latitanzaè stata sospesa dal suo incarico per dieci giorni. 

A intervenire è anche la dirigente scolastica dell’istituto, Vania Stallone, che se in un primo momento aveva preferito non esprimersi, adesso ha rilasciato una forte dichiarazione: “Non voglio più l’insegnante Laura Bonafede nel corpo docente della mia scuola. Sino al giorno in cui l’autorità giudiziaria ha reso pubbliche la foto dell’incontro con Matteo Messina Denaro al supermercato e il contenuto delle lettere tra i due, la signora Bonafede era una docente che nulla aveva mai fatto trapelare sul luogo di lavoro. Nessun comportamento sospetto. Ma quando abbiamo visto e saputo dei contatti con Messina Denaro siamo rimasti tutti a bocca aperta”.

E conclude: “In questo Istituto la trasparenza è massima e ogni giorno il rispetto delle regole è praticato in ogni ambito. Chi sta con un piede nella legalità e l’altro nell’illegalità dentro la nostra scuola non può trovare posto. A nome di tutta la comunità scolastica che rappresento, esprimo ferma condanna nei confronti della docente Laura Bonafede”.

La posizione di Pierro (Usr Sicilia)

Pierro ha così tenuto a precisare ai microfoni della Tecnica della Scuola che oggi, 16 marzo, la sua posizione si è leggermente modificata alla luce dei più recenti avvenimenti e che l’Usr Sicilia è in contatto con le forze dell’ordine al fine di monitorare da vicino una situazione che coinvolge un membro del personale scolastico siciliano.

Il direttore dell’Ufficio Scolastico siciliano si è detto pronto ad agire in caso di coinvolgimento della maestra negli affari del boss: “Ho scritto agli inquirenti che stanno indagando sulla maestra. Siamo di attesa di acquisire ulteriori informazioni e di conoscere la posizione giuridica dell’insegnante”, ha esordito. “Non esiteremo a prendere provvedimenti nei confronti della Bonafede se la sua posizione dovesse essere in contrasto con la giustizia”, ha aggiunto.