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Maestra malmenata e denunciata per un biglietto sbagliato

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Siamo sul litorale laziale, tra Fregene e Fiumicino. Una maestra esce da scuola nel tardo pomeriggio e prende il Cotral, autobus regionali del Lazio. Salita sull’autobus l’insegnante, tra i tanti biglietti in borsa, non riesce a trovare quello giusto da convalidare. Nel frattempo arrivano anche i controllori ai quali la maestra chiede aiuto per riconoscere quello giusto, ma i controllori le chiedono i documenti. La ‘malcapitata’, presa dall’emozione che inconsciamente coglie in momenti come questi, non riesce a trovare i propri documenti nella borsa. I controllori ordinano all’autista di fermare l’autobus davanti al commissariato di Fiumicino. 
La maestra, presa dalla paura, scende dall’autobus e s’allontana. Ad un certo punto riceve alle spalle un forte spintone che la scaraventa per terra. Cerca di divincolarsi, ma viene presa a pugni e schiaffi e poi ammanettata. Poi sente un commento del tipo “menaglie a sta stronza tanto qui non ci sono telecamere”. 
“Dopo perquisizioni varie – si legge nel testo dell’interrogazione, che riporta quanto raccontato da un quotidiano locale – i documenti vengono rinvenuti in un recondito angolo della borsa della maestra. Le hanno già detto che è in arresto e che verrà trattenuta in cella per la notte. Il giorno seguente l’avrebbe attesa il processo per direttissima al tribunale di Civitavecchia. 
La Polizia di Fiumicino ha così provveduto ad avvertire il magistrato di turno d’un arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e con successivo tentativo di fuga dell’arrestato”. A tutto questo si aggiunge che, per il colpo subito, l’insegnante ha un versamento di sangue in un occhio. Viene portata al pronto soccorso e i medici riscontrano evidenti ecchimosi con segni di manette ai polsi.
Dopo una notte trascorsa, senza nemmeno andare in bagno, nella caserma la maestra viene scarcerata dal Pm di Civitavecchia. E, dopo due mesi, però, viene riconvalidato l’arresto.