Home Attualità Maturità 2022, proteste di fronte al Ministero: “Bocciamo Bianchi, ora decidiamo noi”

Maturità 2022, proteste di fronte al Ministero: “Bocciamo Bianchi, ora decidiamo noi”

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Nel giorno dell’avvio della maturità 2022 non sono mancati atti di protesta diretti al Ministero dell’Istruzione e in particolare al ministro Patrizio Bianchi. Come riporta Il Sole24Ore, da stamattina degli studenti si sono piazzati di fronte all’edificio del Ministero con uno striscione provocatorio: “Bocciamo Bianchi, sulla maturità ora decidiamo noi!”, questa la frase esposta a caratteri cubitali dal gruppo di protestanti.

Quali sono le ragioni della protesta? A quanto pare molti studenti sono profondamente delusi dalla gestione della situazione pandemica da parte dell’istituzione scuola e soprattutto dalle modalità di svolgimento dell’esame di maturità quest’anno. “Nell’immaginare le linee guida dell’esame di quest’anno non si è tenuto conto delle difficoltà didattiche, dell’apprendimento ed emotive vissute degli ultimi anni dagli studenti, è un esame privo di senso. Il ministro – lamentano gli studenti – continua a non convocarci per prendere le decisioni, non solo rispetto alla maturità, ma noi siamo disposti a mobilitarci finché questo non avverrà”.

A proposito della mobilitazione ha alzato la voce anche l’Unione degli Studenti, intervenuta quest’anno in una nostra diretta, rappresentata da Bianca Chiesa che ha affermato: “Non riteniamo che il percorso degli studenti si possa valutare attraverso questa modalità di esame. Al contrario sosteniamo un approccio che garantisca al soggetto in formazione di apportare elementi di soggettività e pensiero critico al processo valutativo, valorizzando la multidisciplinarietà e il totale percorso di studi dello studente”.

Accanto allo striscione sono stati esposti numerosi cartelli in cui viene attaccato ancora Bianchi anche per il modo con cui ha reagito alle proteste studentesche di quest’anno, accusato di non ascoltare e di non essere dalla parte degli studenti. “Durante tutto l’anno le studentesse e gli studenti del Paese si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il modello di scuola nel nostro Paese, dal diritto allo studio al benessere psicologico, dal diritto allo sciopero al miglioramento dell’edilizia scolastica. Quest’anno sono state occupate più di 100 scuole, migliaia di studenti sono scesi in piazza, abbiamo creato gli Stati Generali della scuola a Roma e siamo stati ricevuti alla Camera dei deputati. Nonostante questo il ministro continua a non ascoltare le studentesse e gli studenti e a non convocare le associazioni studentesche. Continueremo a mobilitarci”, hanno concluso i protestanti.

Si tratta dell’ennesimo atto di ribellione di studenti contro la maturità dopo la provocazione di un maturando ennese che si è presentato alla prima prova dell’Esame di Stato indossando una maglietta con scritto “La scuola italiana fa schifo”.