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Metal detector a scuola a sorpresa: troppi ragazzi con coltelli, accolto appello della dirigente. Unica soluzione possibile?

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Finalmente la richiesta di una dirigente scolastica di Napoli è diventata realtà: nel suo istituto ieri mattina, 22 gennaio, è stato posto un metal detector all’ingresso. Qui gli studenti sono stati accolti da poliziotti e cani antidroga. Lo riporta Ansa.

Soddisfazione da parte di docenti e studenti

Gli agenti del locale commissariato si sono presentati a sorpresa alle otto, prima dell’inizio delle lezioni, accogliendo l’appello della dirigente scolastica. L’intervento dei poliziotti è stato accolto con soddisfazione sia dai genitori che dal corpo insegnante, dopo i numerosi episodi, nei mesi scorsi, di ragazzi trovati in possesso di armi da taglio.

I controlli della Polizia di ieri mattina non resteranno un episodio isolato, dice la dirigente: “Ho chiesto loro di tornare a sorpresa durante le attività didattiche, per effettuare controlli anche nei bagni a metà giornata”.

Ragazzi trovati con coltelli processati per direttissima d’ora in poi a Napoli

Di fronte alla notizia che il Tribunale dei minori processerà d’ora in avanti per direttissima i minori trovati in possesso di un coltello la dirigente scolastica si era detta soddisfatta.

Ecco le parole della preside: “L’uso delle armi tra i ragazzi è diffuso a tutti i livelli, anche in famiglie per così dire ‘insospettabili’. Quello che emerge è che questi minorenni si sono uniformati a una tendenza e se si chiede loro perché utilizzino le armi, la loro risposta è una: ‘per difendermi’”.

“Tante volte ho invocato la necessità di installare dei metal detector a scuola; ho avuto anche un incontro in prefettura su questa e su altre questioni in merito alla sicurezza e ho chiesto di potenziare i controlli delle forze dell’ordine proprio per il possesso delle armi”, ha spiegato.

Il caso di violenza

A settembre, nella sua scuola, c’è stato l’accoltellamento di uno studente da parte di un compagno di classe, seguito da altri casi analoghi.

Secondo la preside, “è necessaria una riflessione per cercare di contrastare” la diffusione di lame e altre armi tra i ragazzi che frequentano l’istituto.

Nei confronti del responsabile del ferimento di settembre fu adottata la sanzione disciplinare più severa: il ragazzo fu allontanato fino al termine delle lezioni dopo due riunioni straordinarie del consiglio d’istituto, una del consiglio di classe e preso atto dell’audizione “a difesa”.