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Nella XIII annualità della Rivista internazionale di studi sciasciani, “Todomodo”, saggi, anche in inglese, utili per le scuole

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L’Associazione Amici di Leonardo Sciascia manda in libreria, per l’editore Leo S. Olschki, la XIII annualità della Rivista internazionale di studi sciasciani, “Todomodo”, composta di due tomi, ricchi entrambi di interventi relativi allo studio e alla rivisitazione critica della variegata attività dello scrittore di Regalbuto. Fondata nel 1993 a Milano, l’Associazione, che non ha scopo di lucro e si autofinanzia, si propone di stimolare la lettura e la ricerca in merito al pensiero e all’opera di Leonardo Sciascia.

Alla rivista, nella quale ogni articolo è preceduto da un abstract in inglese, collaborano anche studiosi da ogni parte del mondo, affascinati dal pensiero del grande siciliano, e così, anche in quest’ultima di fine anno 2023, troviamo due articoli in inglese, uno di Gaetana Marrone, intorno a uno scritto sciasciano di Joseph Farrell, e l’altro di Alessandro Giammei relativo alla letteratura italo-americana, cara al racalmutese; altri otto per lo più compongono il secondo tomo che risulta così una sorta di monografia, in inglese soprattutto, sul mito americano di Sciascia, curata da Valerio Cappozzo. 

Da segnalare pure di Estela Gonzales de Sande “Un viaggio in Spagna di Sciascia nel 1982”, che viene per la prima volta tradotto in italiano e nella rivista pubblicato. Vanessa Castagna invece si occupa della traduzione in portoghese delle opere dello scrittore, le quali però, esaurite le copie negli anni Novanta, non sono state più ristampate e quindi non disponibili ai lettori di quella nazione. 

Singolare è l’articolo d’apertura della figlia di Sciascia, Laura che riprende uno scritto del padre pubblicato in “Nero su nero” intorno a un fortuito incontro del barone Gonsalvo de Nervo di una coppia di nobili viaggiatori nel 1833 sulle moleste strade fra Gela e Niscemi: chi fossero e che ci facessero da quelli parti non è specificato, ma per la Sciascia si tratterebbe di ospiti in viaggio verso la baronia dei Nelson, mentre a parer nostro la meta doveva essere la prossima Piazza Armerina dei principi Trigona.  

Da segnalare anche l’approfondito studio di Massimo Naro intorno alla rilettura del saggio storico “Dalle parti degli infedeli” e l’intervento di Rossana Cavaliere, “Dalla parte delle donne. Spie nella scrittura di Sciascia”, quanto mai pertinente con questi tempi e soprattutto uno sguardo profondo sulla genialità dello scrittore siciliano che è riuscito a togliere dall’ombra il mondo femminile, con più apertura mentale delle sue stesse coeve scrittrici. Ed è pure l’occasione, questo articolo, per rimarcare il rinvenimento di due preziosi inediti di Sciascia, scritti con l’intento di farne delle sceneggiature per il cinema, a dimostrazione del suo legame profondo con quest’arte. Essi sono centrati su due donne: Serafina Battaglia, che si ribella alla mafia, e una studentessa della Sicilia più interna, testimone di un delitto, che si rivolta invece contro la vigliaccheria di certa società omertosa, testimoniando per salvare dall’ergastolo un innocente.

Sciascia, sostiene con comprovata analisi dei testi Cavaliere, credeva fermamente già nel 1968 che il riscatto culturale e sociale della sua terra passasse attraverso le donne, la loro tenacia e il loro coraggio. Non sappiamo cosa avrebbe detto in un questo momento storico di femminicidi e di rigurgiti patriarcali, di sicuro la vicenda Franca Viola del 1965 e l’omicidio del prof Speranza per l’onore perduto di Maria Catena Furnari del 1964 lo videro schierato dalla parte della “Ragione”, in contrasto talvolta perfino con la maggioranza dell’opinione pubblica. Brillanti pure gli articoli di Giuseppe Savoca sui grandi scrittori siciliani e Sciascia, di Giovanni Cavagnini sulla” Scienza in giallo e il caso Majorana”, di Ivan Pupo e di Maria Rizzarelli. Nella sezione delle “Recensioni” troviamo anche Virman Cusenza che disserta sull’antifascismo e Mussolini.