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Niente sesso, siamo inglesi. Ma l’opinione pubblica boccia il ddl che vuole l’astinenza contro le gravidanze precoci

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Nel Regno Unito si moltiplicano le proposte per cercare di arginare il boom di gravidanze in fasce d’età precocissime, anche inferiori ai 15 anni. Tanto che da qualche anno nelle scuole inglesi si sono susseguite diverse iniziative di sensibilizzazione in questa direzione. Gli scarsi risultati raggiunti hanno dato il là a progetti sempre più originali. Sino a quando però si è probabilmente superato il buon senso.
Non può essere letto diversamente il disegno di legge che il  Parlamento britannico sembrava dovesse discutere lo scorso 20 gennaio: il progetto parlamentare era incentrato sull’introdurre la pratica dell’astinenza sessuale come un comportamento “cool”. 
A realizzarlo era stata Nadine Dorries, una deputata conservatrice del Mid Bedfordshire, sostenuta da gruppi radicali cristiani: di fatto, la Dorries prospettava l’introduzione obbligatoria nelle scuole pubbliche di lezioni che spiegassero i benefici dell’astinenza sessuale per le sole ragazze tra i 13 e i 16 anni. Le lezioni sarebbero, tra l’altro, dovute essere complementari a quelle riguardanti la tradizionale educazione sessuale. L’assunto, ripreso dai tabloid locali, era il seguente: viviamo in una società “satura di sesso”, quindi aiutare le ragazzine a considerare potrebbe essere risolutivo nella lotta contro le derive di questo fenomeno sociale.
A fermare l’improbabile progetto di legge non sono stati altri parlamentari, ma l’indignata reazione di parte dell’opinione pubblica, in particolare dei movimenti femministi, laici e abortisti: la loro indignazione ha convinto il Parlamento a lasciar cadere il dibattito. Formalmente il disegno di legge non è stato ritirato, ma la data di un’eventuale discussione non è stata fissata. E vista la reazione generalizzata, è molto probabile che non lo si farà mai.