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Nuove regole per le quarantene, si estendono le proteste; per rispettarle bisognerebbe trattare dati sensibili

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Le nuove regole sulle quarantene stanno provocando diverse reazioni.

Dopo la presa di posizione della Cisl Scuola per il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, arrivano anche puntualizzazioni, niente affatto distensive, dell’Ancodis (Associazione dei collaboratori dei dirigenti scolastici).

L’Ancodis protesta perché nella bozza del protocollo di cui si sta parlando sarebbe previsto che, se la Asl non interviene tempestivamente, il dirigente scolastico insieme al referente Covid debbano individuare i possibili “contatti scolastici” del caso positivo e prescrivere le misure di quarantena.

“In altre parole – scrive Ancodis in un proprio comunicato – dovranno assumere oltre che la responsabilità della segnalazione e del monitoraggio anche quella sanitaria!   Ci sembra di capire che ancora una volta, per aggirare l’eventuale debolezza del sistema di prevenzione e tutela sanitaria, si voglia scaricare sulla scuola e sui suoi operatori una ulteriore responsabilità!”

“I referenti scolastici Covid 19 iscritti ad Ancodis – conclude il presidente dell’associazione Rosolino Cicero – ritengono questa scelta inaccettabile e annunciano, ove fosse confermata, la rinuncia all’incarico”.

Stando alle informazioni di disponiamo ora, il problema non è di facile soluzione anche perché individuare i possibili contatti scolastici dei casi positivi vorrebbe dire, per la scuola, trattare dati sensibili degli alunni e del personale, operazione non consentita secondo quanto fin qui detto dal Garante per la Privacy.