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Nuovo anno scolastico, si avranno più trasporti ma aule e alunni non cambiano

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Per il ritorno a scuola in presenza a settembre, il governo si preoccupa di garantire dei trasporti adeguati, prevedendo anche delle corse di bus e pullman esclusive per gli studenti delle superiori. Mentre continua sostanzialmente a glissare il problema degli spazi inadeguati delle aule. Soprattutto perchè la quantità massima di alunni continua a rimanere alta, legata ai parametri della riforma Tremonti-Gelmini: una situazione che potrebbe continuare a creare non pochi problemi in caso di didattica in presenza per tutti. Sono le indicazioni provenienti dalla riunione Governo, Regioni, Anci e Upi sulla scuola in vista del nuovo anno, svolta il 25 maggio.

La discussione, riferiscono alle agenzie di stampa alcune fonti presenti all’incontro, si sarebbe concentrata sul trovare una soluzione alla carenza di mezzi di trasporto, che quest’anno, soprattutto nei grandi centri, ha costretto le scuole a prevedere la DaD per almeno una parte delle classi.

Nel corso della riunione è emersa la possibilità di destinare dei mezzi al trasporto esclusivo dei ragazzi, a partire dagli studenti con disabilità.

La percentuale di capienza a luglio

Sulla revisione delle regole per il riempimento dei mezzi pubblici, invece, si è deciso di rimandare la decisione.

In generale, per programmare la mobilità del Trasporto pubblico locale, in vista del nuovo anno scolastico, sarà decisiva la percentuale di capienza dei mezzi pubblici che il Comitato tecnico scientifico ha deciso di valutare entro la metà di luglio.

Lo stesso ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha fatto notare che la data da considerare per il rafforzamento del trasporto pubblico locale è il 1 settembre e non l’avvio delle lezioni: anche se la didattica inizia dopo, da quel giorno si riaprono le scuole per i recuperi degli apprendimenti, ha detto il numero uno del Mi.

Diversi ministri presenti

Alla riunione hanno preso parte anche il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, il vice presidente dell’Upi, Stefano Marcon, oltre ai rappresentanti di tutte le Regioni e delle Province Autonome.

I presenti all’incontro hanno espresso apprezzamento unanime per il lavoro dei tavoli prefettizi e la necessità di spendere al meglio le risorse per il Tpl stanziate dal governo con il decreto Sostegni bis.

Nel frattempo il governo e gli enti locali continueranno il lavoro tecnico per rafforzare i servizi aggiuntivi indispensabili a garantire la sicurezza di tutti gli studenti e di tutti gli utenti.

“Un altro anno all’insegna dei problemi”

Le decisioni prese sono state commentate negativamente da Marcello Pacifico: il presidente nazionale Anief ritiene che “se questi sono i presupposti si sta andando verso un altro anno scolastico all’insegna dei problemi”.

“La didattica in presenza – ha detto – si garantisce certamente potenziando i mezzi di trasporto e mettendo in pratica le regole sulla sicurezza negli istituti che noi stessi abbiamo sottoscritto nell’accordo nazionale. Tuttavia, rimane indispensabile provvedere ad aumentare il numero di classi, quindi di plessi e di scuole, reintroducendo i 15mila plessi chiusi del dimensionamento del 2008”.

“Inoltre, bisogna ridurre la quantità massima di alunni per classe prevista da quelle stesse norme, perché in tempo di Covid, ma pure quando sarà finita la pandemia, non possono convivere in un’aula di meno di 50 metri quadrati 30 e più studenti”, ha concluso il sindacalista.

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