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Nuovo contratto scuola, clausola su identità alias. Il ministero precisa: “Presente in tutti i contratti pubblici”

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Si continua a parlare del rinnovo della parte normativa del contratto scuola, siglato lo scorso 14 luglio, e in particolare della parte relativa all’identità alias per i lavoratori della scuola transgender. Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha detto la sua con una nota di ieri, 17 luglio.

“La clausola trova fondamento in una legge del 1982”

Eccone il contenuto: “In merito alla norma sull’identità alias per i docenti in transizione di genere, contenuta nel contratto di Istruzione, università e ricerca, si precisa che si tratta di una clausola già presente in tutti i contratti della Pubblica Amministrazione, da ultimi quelli sugli Enti locali, e sulla Sanità. La clausola trova fondamento in una legge del 1982 e in alcune sentenze della Corte costituzionale sulla transizione di genere. Consente il cambio del nome all’interno dell’istituto scolastico per coloro che abbiano già iniziato il percorso di transizione di genere, il che presuppone preventivi passaggi giudiziari e sanitari. La clausola è nata da un confronto tra i Sindacati e l’Aran”.

Il chiarimento era già arrivato dall’Aran

Insomma, viene specificato che non si tratta di una novità ma di qualcosa che esiste da tempo ed è già prevista in molti casi. Ciò era stato già chiarito anche dall’Aran, che sempre ieri ha emanato un doppio comunicato sul tema. Come abbiamo spiegato, da una verifica che abbiamo effettuato, risulta in effetti che a fare da “apripista” su questo punto era stato già il CCNL delle Funzioni Centrali siglato nel maggio 2022 (a regolamentare la materia è l’articolo 21). Nel CCNL degli Enti Locali siglato nel novembre 2022 l’argomento è affrontato nell’articolo 28 mentre nel Contratto del personale della Sanità, firmato sempre nel novembre scorso, se ne occupa l’articolo 41.

In realtà la questione è legata ad un preciso dispositivo di legge ed è stato quindi inevitabile che nei contratti pubblici venisse introdotta una disposizione in tal senso. Peraltro la decisione dell’Aran di introdurre nei contratti tale disposizione non sembra neppure dovuta ad una valutazione di carattere politico, dal momento che i 4 CCNL sono stati siglati in momenti diversi e addirittura con Governi diversi.