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Obbligo scolastico da 3 a 18 anni: un fermo NO arriva anche da Valentina Aprea (Forza Italia)

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Anche Valentina Aprea, candidata a Bergamo nelle liste di Forza Italia, interviene sul tema del rapporto pubblico/privato in campo scolastico: “Noi – dice Aprea commentando l’intervento di Tajani di cui abbiamo già dato conto – siamo da sempre, e ora ancora di più, a favore della sussidiarietà e quindi a favore della libertà di scelta educativa delle famiglie e del pluralismo nell’offerta formativa”.

“È ora di affermare anche con i fatti che le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico – aggiunge Aprea – e, per far sì che le famiglie possano scegliere liberamente il tipo di istruzione per i propri figli, occorre prevedere buoni scuola, come da tempo avviene con successo in Regione Lombardia. Per queste ragioni consideriamo anacronistico e sicuramente sbagliato prevedere estensioni dell’obbligo scolastico addirittura dalla scuola dell’infanzia e fino al termine della scuola secondaria superiore, che oggi termina a diciannove anni”.

“Alla sinistra statalista di Letta e Calenda – conclude Valentina Aprea – noi contrapponiamo la libertà di scelta delle famiglie attraverso buoni scuola per la frequenza a scuole dell’infanzia paritarie che rappresentano ancora oggi una grande tradizione nel nostro Paese, oltre che proseguire con la generalizzazione dell’offerta formativa delle scuole dell’infanzia statali, senza mai però arrivare all’obbligo di frequenza a partire dai tre anni”.

Quando al tema dell’obbligo scolastico e dell’abbandono scolastico, la parlamentare di Forza Italia, rimarca: “Allo stesso modo, più che prevedere l’estensione dell’obbligo scolastico nella scuola secondaria superiore, che porterebbe ad aumentare ulteriormente la dispersione scolastica e formativa già molto alta nel nostro Paese e azzererebbe l’Istruzione e Formazione Professionale delle Regioni, noi rilanciamo percorsi secondari e superiori, distinti, ma di pari dignità educativa, culturale e professionale, come ci raccomanda l’Europa e come si è iniziato a fare sempre in Lombardia”.