Io, insegnante quasi 62enne, con un passato di 20 da traduttore e altrettanti da docente, vedo di buon occhio lo scivolo pensionistico proposto dal Ministro Brunetta. Ma sono un po’ disorientato dai requisiti per fruire di questa opportunità, offerta – pare – “unicamente a quei lavoratori demotivati e che siano ritenuti inadeguati a rimanere al passo coi tempi, soprattutto coloro che non sono stati in grado di aggiornarsi con i nuovi dispositivi informatici”.
E mi domando: chi stabilisce se i lavoratori sono demotivati, non al passo coi tempi e informaticamente arretrati? Sarà sufficiente la parola degli interessati od occorrerà dimostrarlo in un qualche modo? Oppure deciderà univocamente chi deve dire se siamo degni o meno di andare a goderci il meritato riposo?
Daniele Orla
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