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Omicidio Scopelliti: dopo 32 anni indagini ancora incomplete, la figlia Rosanna sceglie il silenzio, ma la sua Fondazione lavora per la cultura della legalità

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Il 9 agosto 1991, esattamente 32 anni fa, in un agguato mafioso veniva assassinato il sostituto procuratore di Cassazione, Antonino Scopelliti.
A distanza di un terzo di secolo, però le indagini non hanno ancora fatto piena luce sul delitto, tanto che la figlia Rosanna Scopelliti ha affidato alle agenzie un amaro commento: “Le parole sono finite. È finita la pazienza, è finito il tempo della speranza, il tempo della fiducia. Oggi rimarrò in silenzio. Vi prego di rispettare la mia scelta”.
All’AGI aggiunge anche: “Chiedo scusa a Papà, chiedo scusa a mia figlia perché evidentemente in questi trentadue anni non sono riuscita a fare abbastanza per far comprendere l’importanza della verità, la necessità di ottenere delle risposte in tempi celeri dalla magistratura. Chiedo scusa perché ancora oggi si fatica a comprendere che il sacrificio di Antonino Scopelliti appartiene al Paese e non alla nostra famiglia”.
Rosanna Scopelliti è stata anche parlamentare dal 2013 e il 2018 (eletta come indipendente nel PDL, poi in NCD) e, per un anno, assessore alla Cultura, all’Istruzione e al Turismo al Comune di Reggio Calabria a partire dall’ottobre del 2020.
Molto intensa è la sua attività nella “Fondazione Antonino Scopelliti” che promuove anche iniziative rivolte alle scuole per contribuire a diffondere la cultura della legalità e tramandare la memoria del padre nel ricordo del suo sacrificio.