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Orientamento da rivedere: disoccupazione al 30% ma ci sono 117.000 posti di lavoro scoperti

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Ragazzi prima di intraprendere un corso di studi di cui non siete pianamente convinti date un’occhiata alle indicazioni sulle professioni – fornite dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro – di cui il mercato del lavoro anche in tempo di crisi nera risulta carente: sono ad esempio gli idraulici, i farmacisti, gli sviluppatori di software, gli infermieri, i progettisti meccanici e i metalmeccanici. Non si tratta di consigli generici: dalle stime risulta che sono  117mila i lavoratori di difficile reperimento dal totale delle imprese dell’industria e dei servizi, di cui 28.540 quelli richiesti dalle aziende artigiane. 
Per quanto riguarda le professioni intermedie, le aziende lamentano difficoltà di reperimento elevate per gli addetti alla reception e gli operatori di mensa. Tra gli operai specializzati, spicca la carenza di carpentieri. E poi mancano tornitori e autisti di pullman, mentre per le imprese artigiane gli “introvabili” sono i copritetti e i pavimentatori, che si aggiungono alle carenze ormai croniche di idraulici, parrucchieri ed estetisti.
Secondo il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, “la delicatezza del contesto economico mette ulteriormente in luce il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro: il lavoro viene offerto dalle imprese ma queste ultime hanno talvolta, e soprattutto per alcune professioni, grandissima difficoltà a trovare il candidato con i requisiti giusti“. 
La necessità di attuare un orientamento formativo serio e puntuale, oltre che delle esperienze di avvicinamento graduale nel mondo del lavoro, diventa quindi sempre più impellente. Non è possibile, a fronte di una disoccupazione giovanile che anche in Italia sfiora il 30%, pensare di tenere in vita certi “buchi” professionali. 
Sempre più preziosa, quindi, diventa la possibilità – sottolinea lo stesso presidente di Unioncamere – di integrare meglio il momento della formazione scolastica e universitaria con quello della formazione sul lavoro, valorizzando quindi tutte quelle modalità che consentano di avvicinare i giovani alla realtà delle imprese, attraverso, ad esempio, percorsi di alternanza scuola-lavoro, stage e tirocini formativi“.