Ancora tensione e paura nelle scuole italiane: stavolta ci troviamo alle porte di Roma. Qui un papà stalker, a cui proprio il giorno prima era stato disposto il divieto di avvicinamento alla figlia e alla ex moglie, ha cercato di prendere la piccola a scuola, un asilo, per portarla a casa.
Come riporta Fanpage.it, l’uomo, 41 anni, di fronte al rifiuto della maestra, ha iniziato a minacciare lei e l’ex moglie al telefono, che ha allertato le forze dell’ordine. Sono servite due pattuglie per bloccare l’ira dell’uomo che ha aggredito anche gli agenti e poi, una volta portato all’interno dell’auto di servizio, ne ha danneggiato i finestrini.
“Togliti, è mia figlia”, avrebbe detto alla maestra della piccola, minacciandola e spintonandola una volta arrivato a scuola, come riportato da Il Messaggero. L’insegnante, con una scusa, è riuscita a portare l’uomo fuori dall’istituto. Poi ha chiuso a chiave la porta. “Apri o ti ammazzo”, le ha urlato dall’altra parte del muro.
Dopo gli accertamenti del caso, l’arresto è stato convalidato dal gip: il 41enne è stato trasferito in carcere. Dovrà rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e di danneggiamento aggravato ai beni dello Stato.
Nelle ultime settimane sono moltissimi i casi di violenza contro i docenti o i dirigenti: basta pensare all’aggressione ad una professoressa di Varese da parte di uno studente, al preside aggredito Taranto da un genitore e a quello aggredito, sempre da un papà, Cosenza, o, è notizia di oggi, al genitore che ha aggredito un docente dopo essere stato convocato dalla scuola.
Proprio oggi il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, alle ore 15, risponde alla Camera ad un’interrogazione sulle iniziative in relazione all’aumento degli episodi di violenza danno degli insegnanti e del personale scolastico (Molinari – Lega).
In base a quanto approvato con il cosiddetto Decreto Caivano approvato ad inizio settembre dal Consiglio dei Ministri, in linea teorica il genitore potrebbe davvero rischiare l’arresto immediato, poiché tale reato – violenze, minacce, resistenza a pubblico ufficiale – è stato inserito dal Dl nella lista di quelli per cui è possibile l’arresto facoltativo in flagranza.
Inoltre, il ministero dell’Istruzione e del Merito dovrebbe costituirsi parte civile per difendere in tribunale il docente colpito con violenza dal genitore.
A questo proposito, va ricordato che quanto approvato a pagina 186 della Gazzetta Ufficiale, serie Generale del 9 agosto, nel 2019: “Art. 341 -bis (Oltraggio a pubblico ufficiale) . – Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è aumentata se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato”.
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