Il pensiero computazionale è una abilità che andrebbe sviluppata sin da bambini, a scuola, perché aiuta a pensare meglio, in modo originale e mai ripetitivo.
Il pensiero computazionale è un concetto introdotto da Janette Wing nel 2006. In un articolo breve la Wing propone il pensiero computazionale come una competenza originale e tipica dell’informatica, utile a tutti.
Questo pensiero generò un appassionato dibattito internazionale e la rimessa in discussione del curriculum della scuola. Infatti, il pensiero computazionale è riuscito non solo a porre il problema, ma anche ad ottenerne l’introduzione nel curriculum a partire dalla scuola primaria in Inghilterra (dall’anno scolastico 2014-2015), Australia, Francia, Polonia e Finlandia (dall’anno scolastico 2016-2017).
Una recente legge federale degli Stati Uniti, che ha inserito l’informatica tra le materie che fanno parte di Science-Technology-Engineering-Math, e l’iniziativa “Computer Science For All” del presidente Obama stanno aprendo le porte all’introduzione del pensiero computazionale nei curricula degli USA.
In Italia l’introduzione del pensiero computazionale è motivata nella circolare MIUR del 08/10/ 2015 nel seguente modo:
Il parere del CSPI del 26 aprile 2024 anche se obbligatorio ma non condizionante, sta…
Ho studiato, per curiosità professionale, alcuni sistemi scolastico-universitari orientali: che differenza rispetto a quelli occidentali!…
Si legge tutto d’un fiato, come una storia avvincente che resta lì con te e…
La notizia è esplosa ieri: il giornalista Franco Di Mare, 68 anni, ex inviato di…
Un fantasma si aggira tra i banchi di scuola ... un qualcosa di già visto…
Intervenuta nel corso della diretta della Tecnica risponde live dal titolo "Percorsi abilitanti docenti, pubblicati…