Home I lettori ci scrivono Percorsi per l’abilitazione all’insegnamento, una richiesta da un supplente

Percorsi per l’abilitazione all’insegnamento, una richiesta da un supplente

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Gentilissimo Ministro Maria Cristina Messa, 

sono Salvo Santoro, un insegnante di scuola secondaria di secondo grado, un “supplente” da un po’ di anni… Non è la parola precario a spaventarmi… Amo tanto il mio lavoro da non riuscire a percepire la differenza tra me ed i colleghi assunti a tempo indeterminato. (Probabilmente è solo una questione di introiti a cambiare qualcosa, ma non è certo tutto nella vita). 

Poc’anzi, leggendo un articolo in rete, ho appreso che è in corso un’interlocuzione tra i Ministri dell’Istruzione e dell’Università circa l’attivazione di specifici percorsi per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento per i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. A tal proposito, la ringrazio di cuore… Mi creda più volte ho pensato di intraprendere il percorso per il conseguimento del titolo abilitante mediante Università spagnole pur sapendo che, in Italia, l’iter di equipollenza segue una via irta e, sovente, subordinata a ricorsi al Tar, al Giudice del lavoro… Allora ho mollato tutto e mi sono chiesto: ma perché andare all’estero? No, attendo nel mio Paese!

Vorrei intraprendere un percorso universitario, stile PAS, che possa consentirmi in primis di studiare, di sviluppare competenze, intese come combinazione di conoscenze ed abilità specifiche, di migliorare la mia formazione professionale sia dal punto di vista metodologico, legislativo e perché no anche perfezionare le mie capacità nell’uso delle tecnologie. La vera formazione in continuo divenire all’interno di ambienti di apprendimento dove fare ricerca ed indagine, dove individuare e risolvere problemi, discutere, collaborare con altri nel gestire situazioni, riflettere e valutare. Le nostre università hanno tutte queste caratteristiche e ne sono testimonianza i percorsi TFA che hanno consentito a molti docenti di conseguire la specializzazione per le attività di sostegno.

Spero Lei possa rispondere a questa mia “accorata” richiesta…

Un precario che crede nella scuola, che non desidera fare altro nella vita, se non insegnare. 

Salvo Santoro