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Potenziamento delle attività motorie

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La nota del 9 novembre 2007, prot. n. 5352 della direzione generale per lo studente, ricorda come le linee di indirizzo per lo sport a scuola, emanate dal ministro Giuseppe Fioroni lo scorso 9 febbraio, con nota prot. n. 17, e la nota prot. n. 1958 del 18 aprile 2007 relativa al piano nazionale per il benessere dello studente (una delle 10 azioni previste è quella di “promuovere e potenziare l’attività motoria e sportiva a scuola per essere sportivi consapevoli e non violenti”) rappresentino aree prioritarie di intervento per percorsi interdisciplinari “funzionali ad una più efficace formazione dei giovani”.
Da ricordare, anche, che la promozione dell’attività fisica rappresenta uno dei quattro programmi specifici in cui si articola il piano nazionale “Guadagnare salute”, che coinvolge diversi Ministeri ed è stato approvato da un Dpcm dello scorso 4 maggio. Tra le scelte “salutari” l’attività motoria, per il cui svolgimento sin dall’infanzia un ruolo di primo piano è affidato alle scuole.
Per sostenere il piano degli interventi specifici (tra le iniziative che il Ministero della pubblica istruzione ha già enunciato in precedenti direttive ci sono, ad esempio, la promozione dell’attività motoria e sportiva nelle scuole, compreso l’ampliamento delle sperimentazioni in atto nella scuola primaria, il potenziamento dei Giochi sportivi studenteschi, l’incremento delle iniziative contro la violenza negli stadi, l’incentivazione dell’associazionismo sportivo durante l’apertura pomeridiana delle scuole) che ciascuna istituzione scolastica – nell’ambito della propria autonomia e sulla base della disponibilità finanziaria riservata nel programma annuale alle iniziative in questo ambito – deciderà di attivare nel corso del corrente anno scolastico, la direzione generale per lo studente intende assegnare risorse aggiuntive ai finanziamenti previsti (legge n. 440 del 18 dicembre1997) con il fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa per il 2007, i cui interventi prioritari sono individuati dalla direttiva ministeriale n. 81 del 5 ottobre 2007 in corso di registrazione alla Corte dei conti.
Nella nota del 9 novembre si precisa che, in riferimento alle iniziative di formazione, l’istituzione scolastica potrà organizzare e progettare corsi diretti a rafforzare le competenze dei docenti di educazione fisica della secondaria di primo e di secondo grado e dei docenti curricolari di scuola primaria nell’area motoria, avvalendosi anche della collaborazione con le facoltà universitarie di Scienze motorie e dei soggetti accreditati e/o qualificati per la formazione dal Ministero della pubblica istruzione.
Inoltre, il Ministero intende ampliare il percorso di sperimentazione già avviato nello scorso anno scolastico che prevede l’utilizzo da parte delle scuole primarie di un servizio di consulenza e di collaborazione per interventi di supporto all’educazione motoria e sportiva, di cui alla C.M. n. 5090 del 13 ottobre 2006 e alla successiva nota di chiarimenti del 12 dicembre 2006.
Viene specificato che la qualifica di consulente per le attività motorie può essere ricoperta da “docenti di educazione fisica e/o esperti in possesso della laurea in Scienze motorie o del diploma Isef, con specifiche esperienze, professionalità e competenze in ordine alla progettazione, programmazione e realizzazione delle attività ludico-motorie e presportive nell’ambito della scuola primaria e secondaria”.
Si precisa che “le scuole individueranno le risorse professionali interne e/o esterne più idonee allo svolgimento del compito di consulente per le scienze motorie secondo i percorsi delineati nel disegno progettuale”.
Inoltre, anche per l’anno scolastico in corso sarà promossa l’attività motoria nelle scuole primarie delle province e aree metropolitane delle città a rischio di devianza giovanile, secondo le modalità previste dalla normativa vigente.
Per quanto riguarda gli stanziamenti previsti, la nota n. 5352 riporta in allegato le tabelle riguardanti i fondi assegnati alle province e alle aree metropolitane ad alti indici di dispersione scolastica connessi a fenomeni di criminalità giovanile e di disagio sociale (tab. 1), i finanziamenti regionali per il progetto “Scuole aperte” (tab. 2), i fondi per le attività nella scuola primaria (tab. 3).