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Precariato: quasi pronto il decreto-legge

Ridda di voci sulla vicenda delle assunzioni in ruolo di docenti e Ata.
A poche ore dalla convocazione della prossima  riunione del Consiglio dei Ministri voci di corridoio e indiscrezioni si accavallano alle prese di posizione ufficiali dei sindacati e ai primi commenti “a caldo”.
Un fatto però è ormai certo: non si parla più di un provvedimento amministrativo (decreto interministeriale) ma di un vero e proprio decreto legge che avrà bisogno di essere ratificato dal Parlamento entro la fine di agosto.
Appena si è diffusa la notizia, lo Snals ha inviato un telegramma al ministro Moratti per ottenere chiarimenti ma soprattutto per avere assicurazioni sul numero dei posti che verranno messi a disposizione.
Perché in realtà, al di là della forma del provvedimento (i sindacati temono che il decreto legge possa allungare i tempi delle immissioni in ruolo), il problema di cui ora si discute è quello del numero dei posti.
Secondo le ultime voci il decreto legge riguarderebbe un numero molto inferiore rispetto a quello annunciato qualche mese fa; le immissioni in ruolo, infatti, non saranno più di 60mila (Ata compresi) e per di più distribuite in tre anni, a partire dal prossimo settembre.
Ma a dire il vero sembra che il Governo potrebbe arrivare al tetto di 65mila in modo da poter annunciare che si tratta della più massiccia immissione in ruolo nella storia della scuola italiana (il provvedimento precedente, assunto a scavalco delle ultime due legislature, aveva interessato 62mila precari).
A Massimo Di Menna, segretario generale di UilScuola, abbiamo chiesto un commento.
“Sarebbe davvero ora di finirla con  la politica degli annunci
– dichiara Di Menna – in questo momento il decreto non esiste ancora, per parlarne vorrei almeno vederlo”.
Ma se le voci fosse confermate, quale sarebbe la vostra posizione?
“Se il provvedimento prevede davvero un piano pluriennale per la copertura dei posti vacanti e se si inizia già a settembre ad assumere alcune decine di migliaia di precari per noi è un fatto positivo”
.
Di avviso del tutto contrario Alessandro Ameli, coordinatore nazionale della Gilda: “Se questa è la soluzione  credo che non si possa fare a meno di commentare che la montagna ha partorito il topolino”.
Ma il Ministro Siniscalco è preoccupato per i conti pubblici…
“La Gilda
– conclude Ameli – ha realizzato un libro bianco nel quale si dimostra che si potrebbero immettere in ruolo 200mila precari nei prossimi 4-5 anni senza gravare più di tanto sui conti dello Stato; il nostro ragionamento è supportato da dati, tabelle e grafici che abbiamo trasmesso al Ministero. Abbiamo chiesto di parlarne: finora non ci è stata data risposta, ma noi ci speriamo”.
Realista, infine, Gino Galati, segretario nazionale dello Snals: “il nostro obiettivo era ben altro, ma prendiamo atto che dai 12mila posti di cui si parlava qualche mese fa si è arrivati a 60-65 mila: evidentemente le pressioni del nostro sindacato sono servite”.

Reginaldo Palermo

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