Home Personale Prove Invalsi 2019, gli alunni del Sud sempre più indietro: alla primaria...

Prove Invalsi 2019, gli alunni del Sud sempre più indietro: alla primaria solo in Matematica, poi su tutto

CONDIVIDI

Si allarga la forbice tra Centro-Nord e Sud sulle competenze medie acquisite dagli alunni: nel Meridione, in particolare in Campania, Calabria e Sicilia, vi è infatti un numero elevato di allievi con livelli di risultati molto bassi, soprattutto in Matematica.

Mentre i bambini della primaria hanno buoni risultati a scuola in Italiano, molto simili in tutto il Paese, per Matematica si riscontrano infatti valori più bassi della media nazionale. E la tendenza si accentua nei gradi scolastici successivi, estendendosi ad altre discipline.

I numeri dei partecipanti ai test: oltre 2 milioni e mezzo

Il dato emerge dai risultati dei test Invalsi 2019, resi noti il 10 luglio alla Camera e il giorno prima alla stampa all’interno del Rapporto nazionale: nel 2019, le prove hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 555.000 alunni del tezo anno della scuola secondaria di primo grado, circa 525.000 studenti della classe seconda della scuola secondaria di secondo grado e circa 475.000 studenti del quinto anno della scuola secondaria di secondo grado.

Inglese alla primaria

Per quanto riguarda invece, i test relativi all’Inglese, nella scuola primaria italiana e rispetto allo scorso anno si registra un miglioramento nelle prove di ascolto: ben ‘88,3% degli allievi della V raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura (reading) e l’84% di allievi il prescritto livello A1 del QCER nella prova di ascolto (listening).

Al Nord e al Centro gli allievi che raggiungono il livello A1 di reading sono circa il 90%, mentre al Sud circa l’85%.

Per il listening, invece, gli allievi che si collocano al livello A1 sono circa l’87% al Nord e al Centro, mentre circa il 78% al Sud.

Se si fa un confronto con i test Invalsi dello scorso anno, si riscontra un apprezzabile miglioramento soprattutto nella prova di ascolto (listening) della V primaria, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.

Secondo l’Istituto l’introduzione delle prove d’Inglese al termine del ciclo primario ha favorito una maggiore attenzione verso l’ascolto (listening) rispetto a quanto avveniva nel passato: un concetto espresso alla Tecnica della Scuola anche da Anna Maria Ajello, presidente Invalsi.

Alle superiori la tendenza si accentua

A proposito degli esiti della scuola superiore, gli studenti del quinto anno, in procinto di svolgere gli esami di maturità, che hanno raggiunto risultati molto bassi in Italiano sono circa il 13% del totale, ma questa quota supera il 20% in Campania, Basilicata e Sicilia, per arrivare al 25% in Calabria.

Anche per quel che riguarda la Matematica e l’Inglese i risultati del Rapporto Invalsi 2019 ci dicono che in alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) c’è un maggior numero di allievi con livelli di risultati molto bassi, soprattutto in

Sull’Inglese il divario si fa forte

Al termine dello svolgimento della prova di lettura in inglese, sempre al quinto anno di corso delle superiori, il 51,8% degli studenti delle scuole italiane raggiunge il B2. Ed è un risultato inferiore rispetto alla media degli altri Paesi considerati.

Invece, il 10,6% non raggiunge il B1, ossia si posiziona a un livello di competenza molto basso dopo 13 anni di scuola. In Calabria, Sicilia e Sardegna la percentuale degli allievi che raggiungono il B2 scende, rispettivamente, al 31%, al 34,8% e al 34,1%.

Ancora più forte il divario rispetto al dato nazionale nella percentuale di allievi con risultati molto bassi. Infatti le percentuali di allievi che non raggiungono il B1 sono: Calabria 21,7%, Sicilia 18,2% e Sardegna 20%.

Nella prova di ascolto (listening) solo il 35% degli studenti delle scuole italiane raggiunge il B2, traguardo previsto alla fine della scuola secondaria di secondo grado. Invece, il 25,2%, cioè uno studente ogni quattro, non raggiunge il B1, ossia si posiziona a un livello di competenza basso dopo 13 anni di scuola. In Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna la percentuale degli allievi che raggiungono il B2 scende, rispettivamente, al 19,9%, al 14,6%, al 14,8% e al 20,7%, a fronte del 49,3% del Veneto. Ancora più forte il divario rispetto al dato nazionale della percentuale di allievi con risultati molto bassi (non raggiunge il B1). Infatti le percentuali di allievi che non raggiungono il B1 sono: Campania 41,7%, Calabria 47,7%, Sicilia 46,7% e Sardegna 40,8%, a fronte del 10,9% del Veneto.

Reading e listening: il quadro cambia

L’ente nazionale di valutazione parla anche di una considerevole differenza tra gli esiti della prova di lettura (reading) e quelli della prova di ascolto (listening).

Questi esiti fanno pensare alla prevalenza di una didattica maggiormente legata alla frequentazione dei testi scritti. Con l’eccezione delle province autonome e del Friuli-Venezia Giulia, la percentuale di studenti al livello B1 del QCER non si differenzia molto nelle diverse aree del Paese.

Notevoli differenze si osservano invece nelle percentuali degli allievi che non raggiungono il B1 o di quelli che raggiungono il B2 (traguardo previsto per tutti gli indirizzi di studio dalle Indicazioni che arrivano per tutto il Paese).