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Quota 96: Madia come Borea per la nave di Ulisse

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“Per quanto riguarda gli insegnanti della cosiddetta Quota 96, sarei onorata che la questione si risolvesse con l’apposizione di una firma. Quegli insegnanti con la legge Fornero hanno subito un’ingiustizia per una svista. Ma c’è un problema di coperture, quindi aspetto di sapere se le coperture ci sono”. Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia con queste parole sembra prendere le sembianze di uno dei venti di Eolo sfavorevole alle navi di Ulisse. Si ricorda, infatti, dall’Odissea che Ulisse stava viaggiando da moltissimo tempo sulle sue navi per raggiungere la sua Itaca. Arrivò all’isola di Eolo, il dio dei venti, che gli diede un otre con dentro tutti i venti. Eolo aveva lasciato fuori solo un venticello leggero (Zefiro), che avrebbe spinto le navi di Ulisse verso Itaca. Quando le navi stavano per arrivare a Itaca, Ulisse si addormentò.

I suoi compagni di viaggio pensavano che nell’otre ci fosse dell’oro, così decisero di aprirlo. Subito tutti i venti (Borea, Euro e Austro) uscirono e provocarono un uragano, che spinse le navi nuovamente lontano dall’isola. Ulisse allora tornò da Eolo, per chiedergli di nuovo un vento favorevole. Tornando ai quota 96, questi sono assimilabili alle navi di Ulisse,  la sospirata pensione a Itaca, alcuni esponenti del Partito democratico ai venti favorevoli (Zefiro), la Madia e soprattutto i problemi di copertura finanziaria ai  venti sfavorevoli (Borea, Euro e Austro).

La storia però ci insegna che Ulisse dopo 20 anni dalla guerra di Troia tornò a Itaca (prima o poi tutti arrivano alla pensione), ma le sue navi andarono distrutte (bisogna vedere con quale livello di salute si arriva alla pensione).