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Rappresentante d’Istituto sospeso per dodici giorni a Modena, arriva il sostegno della Rete degli studenti medi

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Non accenna a sgonfiarsi il caso dello studente modenese sospeso per dodici giorni dalle lezioni a causa di alcune sue presunte dichiarazioni pubbliche denigratorie dell’istituzione scolastica.

Come riportato dal Fatto Quotidiano, la protesta contro la sanzione si allarga e lo studente sospeso incassa il sostegno della Rete degli studenti medi, che sta valutando l’opportunità di organizzare una manifestazione cittadina in difesa del compagno sanzionato.

Ricorderete il caso: il Consiglio d’Istituto dell’Ites Jacopo Barozzi di Modena (non la Dirigente scolastica in prima persona, come si era detto erroneamente in un primo momento), a larga maggioranza aveva disposto la sospensione di ben dodici giorni di un alunno rappresentante degli studenti, “colpevole” di avere diffamato la scuola rilasciando un’intervista alla Gazzetta di Modena nella quale il giovane avrebbe sottolineato alcune criticità organizzative del suo Istituto.

Da qui, interrogazioni parlamentari, prese di posizione pubbliche contro e a favore del ragazzo, non ultima quella del sindaco di Modena che aveva sostenuto le ragioni dello studente: “È il fallimento della scuola rispetto alla sua missione educativa – ha dichiarato alla stampa il primo cittadino – che non può limitarsi all’aspetto esclusivamente didattico ma, calandosi nella realtà che la circonda, deve proporsi di far crescere nuovi cittadini anche attraverso il dialogo, la responsabilità e il confronto delle idee”.

Adesso, dicevamo, è la volta della Rete degli studenti medi che rincara la dose. Intervistato dal Fatto Quotidiano, il coordinatore nazionale della Rete dichiara che “Il caso del ragazzo di Modena sospeso dodici giorni per aver rilasciato un’intervista come rappresentante d’istituto è indicativo di un clima che negli ultimi mesi si respira all’interno delle nostre scuole”.

Dal canto suo, il legale del ragazzo sospeso attacca la dirigente scolastica che, a suo dire, negherebbe il diritto di critica all’interno della scuola. In base alle informazioni raccolte, diversi insegnanti della scuola avevano chiesto in Collegio docenti di non procedere con tanta durezza nei confronti di un rappresentante degli studenti proprio per non interrompere il canale del dialogo e del confronto.

Ma la Rete degli studenti medi è particolarmente critica proprio sul tema degli organi collegiali,  definiti come spazi sempre più vuoti dove i ragazzi hanno immense difficoltà a far passare le loro istanze.