I lettori ci scrivono

Regionalizzazione, così si creano scuole di serie A e di serie B

È trascorso più di mezzo secolo dalla pubblicazione di “Lettera a una professoressa” di Don Milani e degli alunni della Scuola di Barbiana. Tra quelle righe è possibile cogliere l’essenza delle scienze pedagogiche ed educative: “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali tra diseguali”.
Tra le dichiarazioni e le smentite, prende piede l’idea della regionalizzazione del sistema scolastico, una riorganizzazione affidata a ciascuna regione secondo disponibilità economica, ossia una differenziazione dell’offerta formativa, del trattamento economico e della selezione del personale educativo.
Se è ingiusto far parti uguali fra disuguali, lo è ancor di più una proposta federalista a vantaggio solo degli uguali, di chi ha maggiori risorse economiche.
Cambiano i tempi, i governi, gli atteggiamenti, gli orientamenti delle persone, ma dovrebbero restare saldi i princìpi dei padri costituenti, le battaglie, le conquiste, i diritti acquisiti. I maestri.
La differenziazione stipendiale rischierebbe di assestare un duro colpo al principio dell’unitarietà e dell’omogeneità del sistema scolastico nazionale, con la creazione, di fatto, di scuole di serie A e scuole di serie B, insegnanti e concorsi di serie A e di serie B.
Si sente parlare di migrazioni e immigrazione, ma poco di emigrazione, di masse sempre più massicce di giovani verso il Nord dell’Italia od oltralpe in cerca di un futuro lavorativo migliore. Sono partenze che impoveriscono le risorse già precarie del Sud, abbandonato da volontà politiche di miglioramento.
Strutture edili fatiscenti, classi pollaio o pluriclassi, liste chilometriche delle graduatorie del personale docente e ATA, assenza di tempo pieno e di strumenti didattici tecnologi sono direttamente proporzionali all’aumento della dispersione scolastica, specie in zone cosiddette “a rischio”, all’indebolimento dell’alfabetizzazione funzionale e strumentale, della cultura, del pensiero libero, della formazione dei cittadini futuri, attivi e consapevoli.
Sono necessari investimenti e non tagli alla scuola pubblica, selezione equa e democratica del personale educativo, misure preventive e protettive, che possano innalzare il livello di istruzione, non incrementare disuguaglianza e segregazione.
Il Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento crede che l’istruzione e la formazione siano gli strumenti cardine per l’evoluzione della società e riserva un’attenzione particolare ai territori economicamente e socialmente più fragili.
In “Lettera ai giudici” Don Milani scriveva: “I care. È il motto intraducibile dei giovani americani e migliori. Me ne importa, mi sta a cuore. È il contrario esatto del motto fascista – Me ne frego”.
Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento
I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Alunno sbatte la testa del compagno sul banco: genitori chiedono alla scuola di mandarlo via e i figli non entrano in classe

Si parla ancora di bullismo e violenza nelle scuole italiane. Stavolta una classe intera di…

30/04/2024

Violenza sui docenti, una presa colpi di zaino da un alunno e un’altra minacciata da genitori dopo rimprovero: la denuncia

Una docente, secondo quanto riportato da un comunicato del sindacato Gilda Insegnanti di Parma e…

30/04/2024

Aggiornamento III fascia Ata, le nomine slittano al 2025? – Rivedi la Diretta

Il parere del CSPI del 26 aprile 2024 anche se obbligatorio ma non condizionante, sta suscitando moltissime rimostranze e diffide da parte dei…

30/04/2024

Organico aggiuntivo Ata Pnrr e Agenda Sud, arriva il rinnovo fino al 15 giugno: misura approvata al Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, nell’ambito del Dl Coesione, la misura che rinnova…

30/04/2024

Mobilità, comandi, concorsi 24 mesi ATA e graduatorie I fascia docenti: le principali scadenze di maggio

Maggio è un mese ricco di appuntamenti e scadenze per il personale della scuola. Riepiloghiamo…

30/04/2024

Anticipazione TFS/TFR, i dipendenti pubblici non possono più presentare domanda per accedere alla prestazione

I dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell'INPS non possono…

30/04/2024