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Riapertura scuole, servono soldi, prof, Ata e occhio ai trasporti: gli alert delle Regioni fanno slittare le Linee Guida

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Niente da fare: le Linee Guida per la ripartenza della scuola con gli alunni sui banchi slittano di un’altra settimana. Mentre dalle stanze ministeriali veniva data per certa la loro pubblicazione immediatamente dopo l’inizio degli esami di maturità, l’iniziativa delle Regioni di scrivere allo stesso dicastero di Viale Trastevere chiedendo precise garanzie starebbe rallentando tutto.

La “lettera” alla ministra

L’intoppo si coglie nelle parole del presidente Stefano Bonaccini che il 18 giugno ha aperto i lavori della Conferenza delle Regioni: “Presto saranno disponibili le linee guida condivise Governo-Regioni per la ripresa delle attività, ma occorre un piano di investimenti per il settore”, ha messo le mani avanti Bonaccini.

“L’11 giugno – ha proseguito – abbiamo inviato alla Ministra Lucia Azzolina le nostre prime proposte: un contributo che ha l’obiettivo di mettere in grado quanto prima Regioni, Enti locali e istituti scolastici, nella loro autonomia, di poter ‘governare’ in modo ordinato la fase della ripresa completa delle attività in presenza. Abbiamo comunque lanciato diversi alert al Governo“.

Serve un “ulteriore momento di confronto”

“La scuola deve ripartire prima possibile, ma in condizioni di massima sicurezza, per questo motivo – ha continuato Bonaccini – abbiamo concordato con il Governo un ulteriore momento di confronto la prossima settimana per arrivare all’emanazione di linee guida condivise“.

“Prima di tutto è necessario – ha proseguito – che si vari un vero e proprio ‘piano di investimenti’ per la scuola. Così come occorre accelerare – e lo stiamo facendo d’intesa con il viceministro Anna Ascani – sul fronte dell’utilizzo dei fondi per l’edilizia scolastica. Inoltre con la riapertura delle attività scolastiche – ha osservato il presidente della Conferenza delle Regioni – si creeranno criticità per il settore del trasporto pubblico locale in ragione dell’incremento significativo dei viaggiatori”.

“Personale insufficiente”

“Potrebbe essere utile – continua – allora che il Governo valuti interventi per evitare concentrazioni di utenza nelle stesse fasce orarie e un’azione per il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico. Infine abbiamo ricordato che, rispetto ai compiti di sorveglianza e prevenzione che la ripresa delle attività comporterà, il personale è insufficiente, per cui occorre implementare le dotazioni, con particolare attenzione al personale Ata“, ha concluso Bonaccini.

Su questo punto, i sindacati hanno stimato che serviranno almeno 100-200 mila docenti e alcune decine di migliaia di amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.

L’ex ministra Gelmini: grave ritardo

Intanto, lo slittamento viene considerato dall’opposizione politica una grave mancanza. “Ministero Istruzione è in grave ritardo sulla scelta della data per l’avvio del nuovo anno scolastico e sulle linee guida per la riapertura di settembre”, ha scritto su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

“In assenza di regole nazionali, come spesso capita, le Regioni sono più concrete e arrivano prima. Azzolina e governo dormono”, conclude l’ex ministra dell’Istruzione.