Home Attualità Riforma scuola, Vecchioni: “Bibbia? Sì, ma anche Corano. La cultura va proposta,...

Riforma scuola, Vecchioni: “Bibbia? Sì, ma anche Corano. La cultura va proposta, non imposta. Latino a scelta? Ho delle remore”

CONDIVIDI

Il cantautore ed ex professore Roberto Vecchioni ha partecipato ieri, 22 gennaio, ad un evento in un liceo di Torino, la presentazione del libro “Nel vostro nome”, realizzato da cinquanta studenti sulla vita e il destino di venti donne ebree. Lo riporta La Repubblica.

“I ragazzi devono costruire la cultura”

“Sono 55 anni che entro nelle classi. E ogni volta ho un colpo al cuore. Vedo i ragazzi e mi dico: se il mondo fosse come vogliono loro, di certo sarebbe un posto migliore. Qui avete fatto una gran bella cosa”, ha detto agli studenti, come riporta La Stampa.

“In questo momento in cui tutto è rivolta e rabbia sociale, a volte anche giusta, c’è un gruppo di ragazzi, grande, che tenta di capire il mondo, il suo passato e il futuro. Questi studenti ne fanno parte. La loro bellezza è cercare di trovare un senso comunitario al modo di esistere e stare insieme e lo fanno con un passione inaudita”, queste le sue parole.

“I ragazzi devono costruire la cultura, non deve essere loro imposta ma proposta. Quando i ragazzi sono creativi lo sono anche da grandi. Quindi ascoltate la loro musica, meno un certo tipo di trap, leggete i loro libri, date tempo ai ragazzi. Dobbiamo insegnare la creatività, non solo le nozioni”.

Nuove Indicazioni Nazionali primo ciclo, Vecchioni dice la sua

Ed ecco un commento sulle Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo annunciate la scorsa settimana dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Ho delle remore sul latino facoltativo, ma la Bibbia credo vada bene, così come credo che sarebbe un bene l’apertura scuole alla lettura del Corano. È bene conoscere. Una scuola nazionale non esiste finché non esiste una nazione. Dal cibo ai proverbi, al modo di far l’amore”.

“Perché studiare le saghe nordiche? Dobbiamo studiare cose che ci uniscano. Noi italiani abbiamo una cosa in comune, sappiamo cavarcela sempre, a volte anche a nostro discapito”, ha aggiunto.

Poi Vecchioni ha parlato di quella parte di giovani “che protesta, va per le piazze, fa cortei e fa benissimo, scrive, dice e racconta. È a parole che si combatte e non nel prendere a sassi le vetrine. Non so che effetto farà ma è pur sempre una spina nel fianco della società che sembra impermeabilizzata rispetto a queste cose”.

Ricordiamo che, come riporta Il Giornale, il latino alle medie sarà ancora a scelta delle famiglie ma diventerà curricolare (un’ora a settimana dalla seconda media).