
Il vino è un prodotto tipicamente italiano, ma spesso si consuma in modo sbagliato e in eccesso: sarebbe bene introdurre una cultura del vino, introducendo nelle scuole i sommelier. A chiederlo è stato il presidente dell’Associazione italiana Sommelier Sandro Camilli, il 31 marzo, durante la presentazione, svolta al ministero dell’Agricoltura, di Only Wine che si terrà a Città di Castello, in Umbria, dal 26 al 28 aprile.
Chiediamo alle istituzioni di farci entrare nelle scuole – scrive l’Ansa riportando le parole del presidente dei sommelier Ais – per educare i giovani a bere bene. E’ quello che bisogna fare per combattere il rischio di eccessi. Se c’è una buona conoscenza, c’è una buona educazione, e la conoscenza enologica va fatta nelle scuole di ogni ordine e grado. E non soltanto nelle scuole professionali dove noi già lavoriamo”.
Il presidente dei sommelier Ais ha anche ricordato l’impegno associativo per selezionare e valorizzare in occasione di Only Wine, a Città di Castello dal 26 al 28 aprile, “tutti quei piccoli produttori, oltre un centinaio quest’anno, con forte identità. Quindi quelle perle enologiche nascoste, a volte introvabili. che rappresentano non tanto una originalità, quanto una unicità. Alla dodicesima edizione di questo Salone dei giovani e piccoli produttori, format azzeccatissimo, c’è ormai una lista di attesa e noi fin dall’inizio abbiamo compreso la potenzialità del far incontrare nuove generazioni di produttori e di consumatori, col nostro contributo formativo”.
L’attenzione del Governo verso il tema del vino non è da poco: a Verona, in occasione dell’ultimo Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, hanno partecipato molte cariche del Governo tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Nell’occasione sono stati premiati anche alcuni studenti siciliani.
Dal 2024-2025, inoltre, partirà la sperimentazione della nuova istruzione tecnica e professionale 4+2. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha autorizzato in Sicilia 26 corsi in 21 Istituti tecnici e professionali.
“È prevista la riduzione da 5 a 4 anni del percorso di studi, con un programma arricchito sul fronte del rafforzamento delle competenze di base e di quelle specialistiche, che vede in campo un maggior raccordo con il mondo dell’impresa, con la realtà territoriale e con gli stessi ITS Academy, scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica post-diploma, che offriranno una formazione specialistica post diploma, parallela a quella universitaria”, dice il Direttore Pierro. Ai percorsi sperimentali quadriennali della filiera tecnologico-professionale si aggiunge il Liceo Made in Italy che dal prossimo anno scolastico sarà attivato il 17 istituti superiori statali dell’Isola.