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Rinnovo contratti pubblici: forse entro l’estate

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L’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni,  ha aperto la trattativa per il rinnovo del contratto che riguarda in prima battuta 270 mila statali delle amministrazioni centrali, dai ministeri alle Agenzie fiscali agli enti pubblici come l’Inps, l’Inail, l’Inpdap, l’Ice ed altri.

Ed è un buon segnale, perché questo dovrebbe essere il primo passo per poi raggiungere tutti i 3,2 milioni di dipendenti pubblici della Sanità, Funzioni locali e scuola.

In ogni caso, mentre si attende l’apertura della trattative per il comparto scuola, si sa che questa prima trance del rinnovo del contratto dovrebbe portare ad un aumento medio a regime di 107 euro medio in busta paga sulla base delle risorse stanziate che ammontano a 1,1 miliardi per il 2019, 1,750 miliardi per il 2020 e 3,775 miliardi per il 2021.

“Il clima è positivo grazie anche alla firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato dal Premier Draghi, dal ministro Renato Brunetta e dai leader di Cgil Cisl e Uil e, successivamente da Confsal, Cisal e Confedir, e crea un buon presupposto per dialogare, poi certo, le trattative sono sempre complicate”, si dice dalle parti dell’Aran.

Ma si sottolinea pure dall’Aran che si vuole chiudere la partita dei contratti in tempi brevi, forse addirittura “entro luglio la firma del ccnl Funzioni centrali e l’apertura a breve del contratto Sanità per 600 mila dipendenti tra medici, infermieri e personale amministrativo”, mentre “non è escluso che entro l’estate possano partire anche gli altri comparti: Scuola e Funzioni locali, anche per loro infatti si stanno predisponendo gli atti di indirizzo”.

In ogni caso due sarebbero le novità normative di rilievo dei nuovi contratti: la regolamentazione del lavoro agile e dell’ordinamento professionale. 

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