
In Italia, sempre più giovani affiancano ai propri studi l’attività di tutor, impartendo ripetizioni private. Secondo una ricerca di Ripetizioni.it, 1 studente universitario su 5 e 1 su 10 tra quelli delle superiori si dedicano a questa forma di supporto allo studio, trasformando spesso un lavoretto in una preziosa fonte di guadagno. Per alcuni, il compenso può superare i 1.000 euro al mese, anche se la media si attesta intorno ai 200 euro.
Il fenomeno inizia già sui banchi di scuola, dove i tutor si specializzano prevalentemente in materie scientifiche, come matematica e fisica (31%), seguite da italiano (21%) e lingue straniere (16%). Con il passaggio all’università, la tendenza cambia: il 40% dei tutor si dedica a materie umanistiche, mentre il 34% rimane nell’ambito STEM e il 17% si occupa di lingue.
Le modalità di lavoro variano: alle superiori, molti studenti scelgono di impartire lezioni durante le vacanze o in parallelo alle lezioni scolastiche, spesso seguendo un singolo alunno per volta. Gli universitari, invece, tendono a gestire più studenti contemporaneamente e lavorano tutto l’anno, grazie a un approccio più organizzato.
Gli utenti dei tutor sono in prevalenza alunni delle superiori, ma non mancano studenti di elementari e medie. La promozione avviene soprattutto tramite passaparola, scelto dal 60% dei tutor. Tuttavia, cresce l’utilizzo di piattaforme online come Ripetizioni.it, che facilitano l’incontro tra domanda e offerta di lezioni private.
Il mercato delle ripetizioni private mostra un potenziale enorme, coinvolgendo sia docenti in erba sia studenti curiosi di iniziare. Questo fenomeno non solo supporta chi è in difficoltà nello studio, ma rappresenta anche una palestra di vita per i giovani tutor, che imparano a gestire responsabilità e relazioni interpersonali, unendo passione e formazione.