Alcuni apprezzamenti ad una studentessa di una classe romana in gita si sono presto trasformati in una rissa tra una banda di ragazzi e un compagno della giovane che li ha redarguiti: a subirne le conseguenze anche una docente, che avrebbe provato a calmare gli animi. Lo riporta La Repubblica.
Ecco come sono andati i fatti. Ieri, giovedì 27 aprile, una scolaresca in gita a Firenze, intorno alle 19, in piazza della Stazione è stata avvicinata da un gruppo di giovani, circa dieci. Uno di loro avrebbe fatto vari apprezzamenti ad una studentessa, difesa da un altro alunno. Questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso, almeno stando a quanto avrebbe ricostruito la polizia ferroviaria.
Lo studente sarebbe stato accerchiato e colpito anche dagli altri appartenenti al gruppo, e quando la professoressa ha tentato di separare i litiganti sarebbe stata spintonata. Studenti e docente sono riusciti a fuggire e rifugiarsi in stazione, e dopo aver contattato la polizia ferroviaria sono saliti sul treno che li ha riportati a Roma. Nessuno avrebbe fatto ricorso a cure mediche.
Proprio oggi ci siamo occupati dei rischi a cui i docenti, spesso, sono esposti durante le gite scolastiche, soprattutto alla luce dell’incidente che ha visto vittima una guida turistica che stava lavorando con una scolaresca al Gianicolo Roma che ha fatto un volo di sei metri dopo essersi appoggiata ad un traliccio che non ha retto.
Quella della poca sicurezza dei luoghi turistici potrebbe essere un’altra ragione che spinge molti docenti a non accettare il ruolo da accompagnatori nei viaggi d’istruzione, oltre alla responsabilità che su di loro ricade in caso di incidenti che coinvolgono gli studenti e alla mancata giusta ricompensa economica.
Sono sempre meno i docenti disposti ad accompagnare le scolaresche in gita, visto anche un aumento dell’irrequietezza e dell’imprevedibilità delle azioni degli studenti. “Già negli ultimi anni c’era stato un eccessivo aumento della turbolenza, incidenti gravi, persino mortali. Trovare insegnanti disposti ad accompagnare gli studenti è più difficile da quando è stata abolita la diaria, l’ennesimo risparmio sulla pelle delle scuole. Adesso gli istituti devono provvedere con fondi propri, e le cifre di compenso e di rimborso non sono più fisse, anzi tendono ad essere sempre più ballerine”, ha detto qualche tempo fa Mario Rusconi, presidente Anp Roma.
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