Rom, nell’Ue solo il 15% ha un diploma di scuola secondaria superiore

Esclusi e discriminati rispetto agli altri gruppi della popolazione, nella vita come a scuola: è questa la situazione che vivono ancora oggi i Rom, secondo l’Agenzia per i Diritti Fondamentali della Ue. “Negli undici stati membri della Ue studiati, dove vive la grande maggioranza di cittadini rom dell’Unione, la situazione dei Rom per quanto riguarda occupazione, educazione, casa e sanità è in media meno buona di quella dei cittadini non-rom”, si legge nel rapporto che ha preso in esame il caso di Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Spagna. Con una popolazione oscillante tra i 10 ai 12 milioni di persone i Rom rappresentano la più grande minoranza presente in Europa. Ebbene, nei paesi presi in esame, l’80% dei Rom vivono in un conteso minacciato dalla povertà; meno di un terzo ha un lavoro regolare e appena il 15% ha un diploma di scuola secondaria superiore (contro il 70% dei non-Rom). Un dato, quello del conseguimento del diploma di qualifica o della maturità, che se si guarda ai Rom che stazionano in Italia diventa ancora più modesto.
Per l’abitazione, il 45% almeno de Rom ha alloggi sprovvisti di cucina, toilette, sala da bagno mentre quasi la metà del campione ha indicato di aver subito discriminazioni relative alla loro origine etnica.
“Le discriminazioni e il razzismo verso gli zingari persistono”, ha detto il direttore del Fra Morten Kjaerum, che ha anche invitato a “un’azione rapida e efficace” a favore dei Rom in particolare proprio nel campo dell’istruzione. Permettere ad un giovane di frequentare la scuola “é un elemento essenziale per liberare le loro potenzialità e dare ai giovani Rom le competenze di cui hanno bisogno per sottrarsi al circolo vizioso di discriminazione, esclusione e povertà”. La scuola insomma, anche per i Rom, può rappresentare il punto di partenza per trovare una collocazione nella società non più all’insegna dell’esclusione e della ghettizzazione.

Alessandro Giuliani

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Un’alunna: “Il benessere della classe dipende dal carattere dei docenti”. Una prof: “Insegnare senza empatia è impossibile”

Si parla spesso di disagio generazionale. Il quotidiano La Repubblica ha intercettato le sensazioni di…

29/04/2024

Le minoranze linguistiche in Italia: una mostra e un podcast, il progetto Voci Nascoste

In Italia esistono lingue antiche tuttora in uso, un ricco patrimonio linguistico ancora vivo e…

29/04/2024

Asia sud-orientale, il caldo ferma le lezioni frontali: 33 milioni di studenti casa

Le recenti incursioni degli anticicloni - oceanico, indiano o africano - stanno comportando sempre più…

29/04/2024

Sempre più coding nelle scuole, ecco i benefici per i ragazzi

Lo studio del coding è sempre più importante nelle scuole perché sviluppa la capacità di…

29/04/2024

Scuola in carcere: perché votare la lista COBAS SCUOLA alle elezioni CSPI del 7 maggio

Il CESP, associazione culturale fondata dai COBAS nel 1999, ha dato vita, nel 2012, alla La…

29/04/2024

Vannacci classi separate, Bebe Vio: “Mi sembra senza senso. I docenti di sostegno sono utili anche chi non ha disabilità”

In questi giorni l'opinione pubblica si sta concentrando sulle recenti esternazioni del generale Roberto Vannacci,…

29/04/2024