Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti aveva detto, proposito della giustificazione dei ragazzi che aderiscono allo sciopero mondiale per il clima, indetto per oggi: «Si va regolarmente a scuola »
E invece, considerata la gravità del problema che i ragazzi stanno mettendo in primo piano, sembra crescere una sorta di disobbedienza civile contro questa posizione “burocratica” di Bussetti.
Quattro dirigenti scolastici di Torino —scrive La Repubblica— in nome dell’autonomia scolastica hanno emanato circolari in cui considerano venerdì 15 giorno di “ assenza giustificata” per chi andrà al “ Fridaysforfortune”.
Altri venti hanno sottoscritto l’appello alla manifestazione, ma non hanno abbonato la mattina ai ragazzi fuori dalle mura scolastiche, mentre in molti Paesi europei il “ Friday” è già considerato giornata di libera uscita per tutti.
In ogni caso anche in alcune scuole di Bologna, di Roma, di Monza, di Verona, L’Aquila e altre città italiane i presidi hanno scelto la strada di non trasformare in assenza la manifestazione se discenti e docenti usciranno insieme, in pratica si applicherà il regolamento delle gite.
Gli istituti della capitale che avevano aderito, a ieri sera, erano trentadue.
L’Unione degli studenti ha chiesto il blocco della didattica.
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