Ogni giorno che passa appare sempre più chiaro che la proposta del Governo sulla scuola è una colossale presa in giro. Nessuna soluzione vera per i precari: un premier illusionista vuol far credere che li assumerà tutti, in realtà decine di migliaia rischiano di perdere il lavoro che svolgono, precariamente, da anni. Per loro sarà proprio vero che se la scuola cambia, cambierà la loro vita: sicuramente non in meglio.
E dopo tante promesse di riscattarli da una condizione retributiva mortificante, ecco il bel regalo agli insegnanti, le nuove carriere finanziate con lo scippo degli attuali stipendi in nome di una meritocrazia di facciata. Gli scatti di anzianità sono stati l’unico fattore di parziale difesa salariale per chi lavora nella scuola: toglierli ha un solo risultato, diminuire seccamente le retribuzioni, già oggi tra le più basse d’Europa.
La presunzione di un Governo che sistematicamente rifiuta il confronto vero col mondo della scuola, sostituendolo con sondaggi e spot a valenza esclusivamente mediatica rischia di produrre ulteriori danni al nostro sistema scolastico, che in questi anni ne ha già subito troppi.
La scuola è una cosa seria, non la si trasformi in un palcoscenico per esibizionismi privi di senso e di valore.
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