Home I lettori ci scrivono Scuola 4.0 – Classe capovolta? No, collegio docenti capovolto!

Scuola 4.0 – Classe capovolta? No, collegio docenti capovolto!

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Parte delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono state destinate al comparto Scuola.

In ambito europeo il pensiero si rivolge ad una nuova didattica che, rompendo gli schemi della lezione frontale come metodo prevalente di comunicazione dei saperi, intende promuovere sistemi attivi e partecipativi di apprendimento.

Partendo da questo presupposto, la classe 5A del L.A.S. Modigliani, indirizzo Architettura e Ambiente di Padova, guidata da Dario Mario Marin, ha dato una risposta concreta al coinvolgimento degli studenti alle proposte relative al PNRR attraverso la progettazione di ambienti innovativi del Piano “Scuola 4.0”.

Scuola 4.0 parte dall’analisi dei metodi di insegnamento e gli ambienti didattici osservandone i limiti e le problematiche per poter sviluppare una nuova realtà che possa soddisfare le necessità di alunni e docenti.

Ciò che rende rivoluzionario il progetto è il fatto che gli studenti siano stati i protagonisti in quanto portavoce dei propri bisogni, espressi in campo creativo-progettuale ed anche espositivo.

Grazie alla disponibilità della nostra dirigente, Giovanna Ferrari, siamo stati protagonisti fino in fondo delle nostre scelte.

Per la prima volta la nostra classe ha avuto l’opportunità di presentare al Collegio docenti una proposta confrontandosi direttamente con il corpo Docenti e con il personale ATA, invitato alla seduta collegiale in quanto parte integrante ed attiva della comunità scolastica.

Il principio fondante sul quale abbiamo costruito la proposta del Piano “Scuola 4.0” è di fatto la rivisitazione della tradizionale stazione didattica statica a favore di una nuova realtà dinamica che permetta il pieno sviluppo delle potenzialità cognitive e relazionali di ogni studente tramite l’attività in “team di progetto” anche in un’ottica interdisciplinare.

In breve il progetto:

Sono state individuate quattro macro-aree della scuola che necessitano di cambiamenti, sia dal punto di vista funzionale sia da quello estetico e sostenibile, per dare nuova identità alla scuola.

1) Ingresso della scuola, inteso come zona di accoglienza, informazione e relax, dedicata a tutta la comunità scolastica compresa anche la componente dei genitori.

2) Aule innovative per la progettazione architettonica; laboratorio di modellazione sia plastica che virtuale (modellazione 3D e rendering) dotata di postazioni fisse con Workstations dedicate.

3) Green Lab, ovvero il recupero di uno spazio all’aperto in cui sono stati progettati ambiti per la didattica – in forma raccontata, presentata, recitata – e dove è possibile anche fermarsi e dedicarsi alla lettura o allo studio in forma singola.

4) Ambiente bagni della scuola: sono state apportate delle modifiche ai bagni con l’obiettivo di garantire il benessere, risolvendo le problematiche di igiene, areazione e luminosità. in quanto luogo di intimo ritiro durante tutto il periodo di permanenza a scuola.

La bellezza dell’ambiente e la sua accoglienza è stata la cifra per la quale abbiamo fatto la proposta, sicuri che un ambiente bello sia al sicuro da atti che inducano un veloce degrado.

Anche se parte della proposta non riguarda direttamente le direttive ed i temi dei Framework Class e Lab di Scuola 4.0 abbiamo ritenuto opportuno impegnarci in una visione complessiva dei luoghi che necessitano di essere modificati in funzione dell’accoglienza dell’ambiente scolastico dove si vive un periodo importante della nostra vita.

Il progetto da noi presentato al Collegio Docenti ha compreso anche l’esposizione di progettazioni puntuali, come ad esempio uno spazio di coworking (ex biblioteca) che sono state affrontate da altre classi del triennio e da parte di alcuni docenti del dipartimento di Architettura e Ambiente.

Questo ci ha permesso di identificare un percorso che unisce gli spazi esterni della scuola a quelli interni, in una sorte di dorsale culturale – didattica, recuperando ambienti attualmente non specializzati (esempio: corridoi, spazi di risulta ecc.), in forma di “spazi connettivi” attrezzati per una didattica interclasse.

Il progetto è stato anche presentato all’intero corpo studentesco in sede assembleare per avviare una critica costruttiva. La domanda ricorrente dei nostri compagni è stata: “Quando potremo vedere realizzate le nostre proposte?”

Questa domanda per noi è una conferma di aver colto i bisogni della comunità studentesca e il processo svolto fino a qui rappresenta un esempio didattico di compito di realtà significativo, aspetto su cui i nostri docenti stanno lavorando per finalizzare l’agire pedagogico alle competenze che dobbiamo acquisire nel corso degli anni di liceo.

Studenti della 5A Liceo Artistico “Modigliani” di Padova

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