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Scuola, l’algoritmo dell’inclusione scolastica

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C’è un mondo di tecnici e di parole, di disquisizioni e teorie, di ipotesi e ricerche che ci indicano quale sarebbe la scuola inclusiva del futuro.

C’è l’idea che il nuovo Pei debba costituire un punto cardine della vita futura, di quel Progetto di Vita solo, al momento, preconizzato dalla legge 328/00.

C’è un piccolo esercito di professionisti, insegnanti di sostegno e assistenti specialistici all’autonomia e alla comunicazione, che con passione e formazione continua, tentano di far passare il concetto che l’Inclusione, per sua natura, è di tutti, e che passa dalla creazione di una Scuola Nuova, aperta, democratica, fatta di metodologie nuove, cooperative e pensate per non lasciare indietro nessuno.

E poi c’è Istanze Online.

E l’Algoritmo.

Hal9000 che gestisce e distribuisce.

Cos’ha a che vedere questo, con l’Inclusione scolastica?
Decido, lo scorso anno, che dopo 14 anni come assistente specialistica per l’autonomia e la comunicazione, non ne posso più di fare “la ragazza di bottega”; ossia colei cui sono affidate tutta una serie di incombenze che non includono solo, appunto l’autonomia, la comunicazione, la socializzazione, ma tutto quello che ad altri non va o non riesce di fare (per mancanza di personale o formazione, ad esempio) o tutto quello che si può chiedere solo a chi non ha abbastanza diritti e Diritto.

Perché per garantire Diritti a qualcuno, devi possederli anche tu, altrimenti il tuo status si rifletterà sull’alunno con disabilità che ti “è assegnato”.
Faccio il TFA, superando preselettive durissime (e un pelino aleatorie), nella convinzione che potrò fare il mio lavoro con dignità, che potrò davvero garantire i miei alunni, esibendo un titolo di specializzazione, ulteriore ad una laurea in psicologia clinica e molti molti altri corsi.

E qui incappo nel Sistemone e nell’Algoritmo. Istanze Online è un sistema che si inceppa continuamente, che dà messaggi di errore degni di un film di Kubrick, e che rimane aperto alle varie istanze per intervalli brevissimi, con un numero verde che, se hai difficoltà, ti legge le guide ministeriali che sono comunque scaricabili online.

Se non riesci a battere il Sistemone, sei fuori. Non importa il tempo, i sacrifici, la motivazione.

Se l’Algoritmo non ti vede, semplicemente, non esisti.

Se poi sei un’Assistente, sei ancora più evanescente. Perché non importa quanti anni tu abbia dedicato al tuo lavoro.
Come mi è stato ripetuto all’infinito: “non ho mai lavorato nella scuola”.

Quattordici anni di invisibilità ancora più diafana.
In base al cd Decreto Sostegni, l’Algoritmo ha assegnato cattedre e dispensato gioia e disperazione.

Con errori, sembrerebbe, assolutamente enormi, persone e assegnazioni che appaiono e scompaiono, punteggi errati in difetto o eccesso (mi è personalmente capitato di conoscere un senza titolo erroneamente inserito in prima fascia, per esempio), ATP che escludono i titoli esteri di specializzazione e altri che li includono, e che preconizzano ricorsi a valanga.

Molti Uffici Scolastici Provinciali non rispondono al telefono, alle mail, non effettuano ricevimenti.
La solitudine dell’Uomo di fronte alla Macchina impazzita.
E allora mi chiedo, cosa c’entra Philip Dick con Maria Montessori?
La Scuola per cui combatto da anni è questa?
Burocrazia digitale infarcita di bug di sistema.
La qualità dell’inclusione scolastica non è questo.
La valutazione della formazione e della motivazione non è questo.
Almeno, non per me.

P.s. sulla questione green pass agli “operatori esterni” si sta dibattendo molto, e questo perché si tratta dell’ennesima “falla di sistema” in cui, nella scuola pubblica, ancora è permesso che 57.000 assistenti specialistici professionisti siano privatizzati. Poniamo ad esempio la questione del controllo, a chi spetta?

O ancora, se fosse vero che il Ministero vuole creare un’app per snellire i controlli, gli assistenti, non potendo evidentemente usarla perchè senza credenziali, dovranno entrare da una porticina laterale e farsi controllare ogni mattina?

Paola Di Michele