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Scuola zona rossa, il nuovo Dpcm potrebbe portare 6 milioni di studenti in DaD

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Oltre 6 milioni di studenti potrebbero finire in DaD da lunedì 8 marzo, secondo le stime indicate da Tuttoscuola e rilanciate dall’Ansa. Si tratterebbe di circa tre quarti (il 73%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie.

Ricordiamo che secondo il nuovo Dpcm del 2 marzo 2021, in zona rossa le scuole di ogni ordine e grado vanno in DaD, e anche per i bambini dell’infanzia si sospende la presenza in classe.

Le regioni interessate da questa chiusura totale, secondo Tuttoscuola, sarebbero: la Lombardia con 1.401.813 alunni in DaD, la Campania con 944.993, l’Emilia Romagna con 620.423, la Puglia con 585.344, il Piemonte con 573.231, la Toscana con 504.616, le Marche con 212.161, la Liguria con 189.785, il Friuli con 156.003 e l’Umbria con 119.177. Più molti comuni.

Seguirebbero invece le attività didattiche a scuola gran parte degli alunni delle seguenti regioni: Lazio, Sicilia,Veneto, Calabria,Val d’Aosta e Sardegna. I numeri della scuola in presenza: 435.971 bambini delle scuole dell’infanzia (il 31,3%), 818.458 alunni della primaria (il 31,4%), 537.644 alunni della scuola secondaria di I grado (il 31,4%) e parzialmente in alternanza 479.730 studenti delle superiori (il 17,2%).

I territori da poco in rosso

Si sommano uno dopo l’altro, del resto, i territori che entrano in zona rossa, con effetti diretti sulle scuole.

Dopo Bologna, anche Modena da giovedì 4 marzo diventerà zona rossa. “Una scelta necessaria e indispensabile per poter arrestare la diffusione del contagio”, dice il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, annunciando il provvedimento deciso dalla Regione Emilia Romagna in condivisione con i sindaci della provincia modenese.

Anche la provincia di Ancona in zona rossa da oggi 3 marzo. Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha firmato l’ordinanza n.7 dopo un incontro con parti sociali e amministrazioni locali. La stessa Regione Campania è a rischio, come riferiamo in un altro articolo.

Sull’argomento della chiusura delle scuole in zona rossa si è espressa la ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini: “La chiusura delle scuole è prevista solo nelle zone rosse ed è un provvedimento eccezionale”. Nelle zone di diverso colore, ha aggiunto “le Regioni hanno chiesto un parametro uniforme e il parametro individuato è quello dei 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti, ma viene lasciata una discrezionalità ai governatori sui contagi nei loro territori“.

Peraltro Maria Stella Gelmini riconosce anche lo sforzo profuso dall’ex ministra dell’istruzione Lucia Azzolina e puntualizza: “Abbiamo provato a tenere aperte le scuole ovunque sia possibile, non esiste divisione tra chi le vorrebbe aperte e chi chiuse. Sono un servizio essenziale, se viene tolto è una perdita per ragazzi e per le famiglie. Non ho condiviso molte cose della ministra Azzolina, ma ho apprezzato il suo sforzo per tenerle aperte più possibile”.

Sullo stesso argomento il ministro della Salute Roberto Speranza: “Le scuole non chiudono,” precisa “ma la DaD è un’estrema ratio in precise condizioni epidemiologiche.”

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